Anni70Il primo ed unico forum anni '702024-03-23T00:11:26+01:00http://forum.anni70.net/forum/app.php/feed/forum/112024-03-23T00:11:26+01:002024-03-23T00:11:26+01:00http://forum.anni70.net/forum/viewtopic.php?p=57382#p57382
]]>2024-03-20T19:34:03+01:002024-03-20T19:34:03+01:00http://forum.anni70.net/forum/viewtopic.php?p=57375#p57375Il cambio della guardia" è un film del 1962 diretto da Giorgio Bianchi, con Fernandel e Gino Cervi come protagonisti. Film con i due amci in ruoli cambiati rispetto al solito. Ferndandel è un capo comunista e Cervi è il suo consuocero fascista. I fatti si svolgno ad Ardea, negli ultimi giorni del 1943 .
]]>2024-03-20T19:21:34+01:002024-03-20T19:21:34+01:00http://forum.anni70.net/forum/viewtopic.php?p=57374#p57374In prima battutta si penso' di affidare il "versante destro" a Montanelli, Barzini o Vigorelli. "Ma nessuno andava bene" e venne scelto Guareschi, "mi rassegnai perche' non potevo fare altro" confesso' Pasolini che dopo aver visto la parte firmata dal Giovannino ritiro' la sua firma e il film non usci'. A spingerlo a tale scelta era stata una campagna stampa con in testa L'Espresso e Il Giorno. Particolarmente attivo Alberto Moravia che invitava il compagno Pasolini a non cadere nella "trappola". il figlio dello scrittore, Albertino Guareschi, racconta che : "mio padre parlo' davanti a ventimila comunisti a Reggio Emilia. Il clima era teso, il ricordo degli eccidi ancora vivo. Mio padre disse che riteneva di aver compiuto un'opera che ha "del sovrannaturale: ho reso simpatici i comunisti." E i compagni applaudirono il loro avversario. Si vede che le masse erano piu' aperte dei salottieri romani alla Moravia.
]]>2024-03-12T00:27:49+01:002024-03-12T00:27:49+01:00http://forum.anni70.net/forum/viewtopic.php?p=57327#p57327
]]>2024-03-09T11:33:19+01:002024-03-09T11:33:19+01:00http://forum.anni70.net/forum/viewtopic.php?p=57309#p57309
]]>2024-03-08T22:48:10+01:002024-03-08T22:48:10+01:00http://forum.anni70.net/forum/viewtopic.php?p=57307#p57307
E' la storia di un capitano dell'esercito italiano, ormai prossimo alla pensione e rimasto mutilato a una mano e cieco in seguito a una granata esplosa accidentalmente, che decide di recarsi in visita a un vecchio amico anch'egli militare che ha perso tragicamente la vista.
Nel viaggio da Torino a Napoli, il capitano Fausto Consolo si fa accompagnare da una giovane recluta, il soldato di leva Giovanni Bertazzi. Nel tragitto, si sviluppa un inaspettato rapporto tra i due protagonisti. abbastanza simile a quello tra un padre (molto esuberante) e un figlio. Per il giovane soldato non è sempre facile gestire il bizzoso e irascibile capitano, che tuttavia dimostra di essere una persona molto intelligente, in grado di capire molte cose nonostante la sua grave menomazione, e soprattutto un profondo conoscitore delle donne.
Nel tragitto, i due si fermano a Genova, dove il capitano ha un rapporto con una prostituta, e poi a Roma, dove invece si incontra con il cugino prete dal quale si fa benedire dopo averlo simpaticamente provocato.
Infine arrivano a Napoli dove, oltre all'amico Vincenzo, ad attendere Fausto c'è una ragazza di nome Sara, innamorata di lui fin dall'infanzia. Qui si materializzano le intenzioni suicide dei due anziani militari, che cercano di porre fine alla loro grama esistenza sparandosi con le pistole di ordinanza. Ma il maldestro tentativo sarà un fallimento.
Il capitano Fausto, dopo aver rifiutato le attenzioni di Sara, infine cederà accettando il suo prezioso aiuto.
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Film in cui la cecità del protagonista è una specie di metafora della solitudine: una solitudine che ha la sua causa non nella menomazione fisica, ma nella sensibilità superiore di Fausto, che riesce a intuire e a "vedere", pur essendo cieco, il male, l'ipocrisia e la sofferenza che si celano in tutte le cose, che gli altri, i vedenti, non sono in grado di capire e accettano passivamente senza rendersene conto; e dunque sono i veri ciechi.
]]>2024-02-18T08:45:07+01:002024-02-18T08:45:07+01:00http://forum.anni70.net/forum/viewtopic.php?p=57220#p57220
]]>2024-02-17T23:37:35+01:002024-02-17T23:37:35+01:00http://forum.anni70.net/forum/viewtopic.php?p=57218#p57218 Ed e' l'unica cosa che mi e' rimasta impressa di questa film, che vidi molti anni fa, addirittura al cinema, in occasione di una rassegna dedicata a Pasolini. Sara' stato il 1986... non so se era peggio questo o Medea, ma la' almeno c'era la Callas. Divertente invece il Decameron.
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]]>2024-02-16T21:12:11+01:002024-02-16T21:12:11+01:00http://forum.anni70.net/forum/viewtopic.php?p=57200#p57200
Ispirato questa volta alle fiabe della famosa raccolta araba, il film fu premiato dalla critica ma accolto assai più tiepidamente dal pubblico rispetto agli altri due. Decisamente il meno riuscito della trilogia e forse anche il peggior film in assoluto di Pasolini, piuttosto noioso e appesantito più del solito dalla recitazione troppo dilettantesca degli attori. Ebbe, a ogni modo, meno tribolazioni giudiziarie rispetto agli altri film: l'immancabile denuncia per oscenità venne archiviata presto.
Tra gli attori, i soliti noti Franco Citti e Ninetto, che senza Pasolini molto probabilmente non avrebbero mai fatto cinema. Lui, invece, questa volta non compare. Le musiche (forse la cosa più bella del film) sono di Ennio Morricone.
Chiusa con questo film la trilogia, il regista stesso ne dichiarerà polemicamente "l'abiura", ritenendo il pubblico italiano incapace di comprenderne il significato. Passerà quindi a una rappresentazione assai più corrosiva e violenta, e non gioiosa, del sesso, con il successivo suo ultimo film, "Salò o le 120 giornate di Sodoma". Della serie: non mi avete capito, beccatevi questo