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New Trolls

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Gius
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New Trolls

Messaggio da Gius »

Nato negli anni '60, questo gruppo già si distingue dagli altri colleghi per un repertorio che è composto da canzoni originali e non da versioni italiane di successi stranieri.
Di elevata capacità strumentale e vocale, purtroppo la band contiene già agli esordi i presupposti di scontri epocali di ego e divergenze musicali, nonché un amicizia di convenienza (dovete sapere che i brani sono quasi sempre firmati da tre componenti, perché gli stessi si guardano bene da rivelare ad un quarto che esiste la SIAE. Non so se mi spiego).
L'eccezionalità delle capacità vocali di Nico Di Palo, tendono infatti a creare una sorta di saturazione e immobilismo stilistico (intro strumentale tardo psichedelico tipo Vanilla Fudge, strofa su tonalità medie e ritornello a livelli estremi, chiusura con assolo o cori a sfumare), che sarebbe stato meglio bilanciare con il timbro più caldo di Vittorio De Scalzi, ma tant'è.
A parte il 33 giri d'esordio, che vanta la partecipazione di Fabrizio De André come paroliere, fino alla metà del 1971 i loro 45 giri sono a cavallo tra la melodia all'italiana e tentativi di hard rock non sempre riusciti.
Ma il desiderio di entrare in sintonia con il nascente movimento Prog, fa loro cogliere l'occasione giusta, partecipando come musicisti e cantanti al progetto denominato Concerto Grosso per i New Trolls, composto da Luis Enriquez Bacalov. Sarà il grande successo prog del gruppo, che resiste ancora oggi all'usura del tempo, e sopratutto di vendite (nel 1978 si contano quasi un milione di copie vendute).
Dopo un ultimo 45 giri di grande valore artistico, La prima goccia bagna il viso, le tensioni interne esplodono e dopo un paio di 33 giri il gruppo comincia la faida fatta da formazioni diverse con lo stesso nome e con l'ordine degli avvocati che si frega le mani, intravvedendo l'affare.
Reunion del 1975, con lo stile che rimbalza da un genere all'altro (dunque l'identità artistica, già precaria agli inizi, è assolutamente inesistente), ma con il valore dei singoli musicisti al top (in effetti uno spreco), e un ultimo successo commerciale intitolato "Quella carezza della sera" (1978).
Dopo di che, nonostante i tentativi di riciclarsi accompagnando a turno Ornella Vanoni e Anna Oxa, i componenti continuano una guerra senza fine, a colpi di carta bollata, nella quale perdono tutti (a parte gli avvocati), per arrivare a fare avanti ed indietro da una formazione all'altra e a cambiare periodicamente i nomi dei gruppi.
Ah, una sentenza "definitiva" consente agli attuali proprietari del nome, ma che ovviamente suonano in tre formazioni diverse, di utilizzare il nome New Trolls purché sia preceduto da un suffisso.
Attualmente calcano i palchi d'Italia, e occasionalmente all'estero, le seguenti formazioni:
La Storia dei New Trolls (con Vittorio De Scalzi), Il Mito New Trolls (con Ricky Belloni) e gli Of New Trolls (con Gianni Belleno e un rovinatissimo Nico di Palo, causa incidente stradale avvenuto nel 1998, il quale sono vent'anni che usa il play back)
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Insight
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Re: New Trolls

Messaggio da Insight »

"Quella carezza della sera", non e' che mi abbia mai mandato in brodo di giuggiole... :) Pero' e' una canzone che mi capita di sentire spesso ancora adesso, dopo piu' di 40 anni si sente parecchio in giro.

Erano un po' i "cugini" dei Pooh o sbaglio?
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Re: New Trolls

Messaggio da barbatrucco »

Beh, non confondiamo la loro svolta più smaccatamente commerciale dei tardi '70, comunque dignitosissima e di qualità (da cui scaturì persino, nel 1981, un apprezzabile quanto dimenticato concept album incentrato sull'idea del treno) con gli esordi sessantiani tra il beat e la psichedelia (come dimenticare Visioni) e il prog della prima metà dei '70 suggellato dal citato capolavoro Concerto Grosso ;)

Questo senza offesa alcuna per i Pooh che, pur con uno stile non sempre impeccabile, hanno saputo coniugare a lungo la fruibilità anche più popolare alla qualità tecnica e compositiva, senza dimenticare la loro fase settantiana più prog dovuta all'innesto di Red Canzian al basso dopo la nota defezione, o "defenestrazione", di Riccardo Fogli.
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Ian
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Re: New Trolls

Messaggio da Ian »

in effetti i new trolls sono per me il gruppo progressive, anche se viene ricordato di più, dal loro periodo di musica leggera. Ricordiamoci però che anche i pooh, con il loro album parsifal, si erano avvicinati molto alla musica progressive anni 70
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Insight
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Re: New Trolls

Messaggio da Insight »

Io nella mia ignoranza musicale ho sempre accostato questi due gruppi, invece mi par di capire che i New Trolls facessero musica più "colta" dei Pooh prima della loro svolta commerciale.
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barbatrucco
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Re: New Trolls

Messaggio da barbatrucco »

Sicuramente fu così e soprattutto nella prima metà dei '70, come detto, senza dimenticare l'apporto del Maestro Bacalov non solo in Concerto Grosso, ma anche nel suo seguito del '75 che concluse la fase progressive del gruppo (quella che negli stessi anni, come ha ribadito Ian, attraversarono gli altri "chiamati in causa" a testimoniare la suggestione che la corrente esercitò sui "complessi" e il pubblico italiani).
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Whiteshark
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Re: New Trolls

Messaggio da Whiteshark »

L’idea per "Concerto grosso" scaturisce quando i New Trolls si incontrano, come detto da Gius, con il compositore argentino Luis Enríquez Bacalov per la realizzazione della colonna sonora del film “La vittima designata” di Maurizio Lucidi, un’opera che, di fatto, sarà il primo prototipo di questa versione vinilica.

Per chi non lo conosca (e sarebbe una mancanza imperdonabile),cosa è il “concerto grosso” ? si tratta di una forma di composizione barocca normalmente articolata in tre movimenti, nel quale la musica viene spartita tra un piccolo gruppo di solisti (concertino) e l’intera orchestra (concerto grosso, appunto). Di regola, non c’è un vero e proprio dialogo tra questi due schieramenti, ad eccezione del cosiddetto “chiaroscuro”, ovvero la transizione del tema musicale quando esso passa dal concertino all’orchestra o viceversa. Tenendo presente questo modello compositivo, l‘album presenta quindi cinque tracce, di cui le prime tre formano il “concerto grosso” tout court, la quarta può considerarsi una ripresa, mentre l’ultima lunga canzone è una pura improvvisazione collettiva fuori dagli schemi. L’intera opera viene condotta da Bacalov, che in quel periodo vive e lavora in Italia componendo colonne sonore, e che pare essersi più ispirato alle composizioni di Vivaldi piuttosto che a Bach, come era invece di moda nel progressive anglosassone.

Il primo lato si apre con la breve e strumentale Allegro che, come da norma, possiede al suo interno un ritmo abbastanza veloce, con la sezione d’archi che enfatizza gli innesti rock della band, tra cui spiccano il flauto alla Jethro Tull e la chitarra elettrica. Segue Adagio (Shadows), la quale, rispettando anch’essa il suo tempo, accenna dolcemente più volte al noto monologo dell’ “Amleto” di Shakespeare (“To die, to sleep, maybe to dream“).

Cadenza – Andante Con Moto inizia poi con un violino vivaldesco, prima di trasformarsi in una suadente colonna sonora con voci celestiali e finale al clavicembalo, mentre riprende il secondo movimento shakesperiano la coda Shadows (per Jimi Hendrix), dove brilla l’enorme talento di Nico Di Palo, che omaggia il suo idolo Jimi Hendrix scomparso pochi mesi prima.

Non è accreditata sulle note di copertina originali, eppure copre tutta la seconda facciata Nella sala vuota, una lunga e audace improvvisazione strumentale, anche se nel mezzo di questi 20 minuti si possono udire alcune parti vocali, tra cui una fugace ripresa di un singolo precedentemente pubblicato (“Il sole nascerà”). Secondo Vittorio De Scalzi, l’obiettivo della band era quello di riprodurre in studio la stessa energia che la band era in grado di esprimere dal vivo durante i suoi concerti: ecco, quindi, che il loro grande affiatamento viene portato “nella stanza”, dove la loro idea di musica barocca viene ibridata con un hard-rock forsennato, grazie a un caldo mix di teatrale drammaticità e falsetti alla Bee Gees. Proprio in questo brano compare per la prima volta all’organo Hammond Maurizio Salvi, che sarebbe entrato poi ufficialmente nel gruppo dall’album Searching For a Land.

Dopo il Concerto Grosso per i New Trolls, Bacalov lavorerà con diversi artisti nostrani, tra cui ricordiamo gli Osanna (Milano calibro 9) e i Rovescio Della Medaglia (Contaminazione). L’idea di mischiare la musica classica al rock non è nuova, eppure prima del Concerto grosso nessuno in Italia aveva osato tanto; i New Trolls, in aggiunta, fecero un significativo passo in avanti: anziché dividere visibilmente le due sezioni, come i Moody Blues, o aggiungere frammenti di noti artisti ad una struttura sinfonica, come gli Emerson, Lake & Palmer, la band di De Scalzi ha saputo comporre un autentico concerto barocco, assumendo nella composizione la parte riservata di norma ai solisti, creando così una perfetta fusione tra rock (concertino) e musica classica (orchestra). Questo è principalmente il motivo per cui questo album viene considerato come un capolavoro del progressive italiano e deve essere storicamente annoverato tra le pietre miliari in quanto non solo è stato il primo esperimento di tale ambiziosa commistione nel nostro Paese, ma ha anche saputo ottenere un ottimo successo di critica e pubblico. (Valeria Ferro)

Sul "post" Concerto grosso mi affianco a quanto scritto da Gius: difficile trovare, da "Aldebaran" in poi, scelte più distruttive di quelle compiute dal gruppo ligure (forse solo le orme si possono avvicinare), scelte all'insegna della peggiore grettezza che farebbero rabbrividire anche il più tirchio genovese, e che hanno totalmente screditato quella che era davvero una grandissima band, dispersa in mille patetici rivoli popolati da fantasmi in cerca di uno scampolo di gloria (e quattrini) affiancati da ragazzini imberbi.
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Re: New Trolls

Messaggio da Maksim »

Grazie Gius e Whiteshark per gli interessantissimi approfondimenti.
Per me i New Trolls hanno un importante valore affettivo perché furono il mio primo concerto live, visto da giovanissimo in un cinema-teatro di provincia, proprio nell'epoca dei due "Concerto Grosso".

I "tradimenti" dell'epoca: New Trolls, Alan Sorrenti, Bee Gees (che bisogna riconoscere l'hanno fatto con una certa classe).
E anche le prime Gilera e Moto Guzzi con motore a due tempi, ma questa è un'altra storia...
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Gius
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Re: New Trolls

Messaggio da Gius »

Whiteshark ha scritto: dispersa in mille patetici rivoli popolati da fantasmi in cerca di uno scampolo di gloria (e quattrini) affiancati da ragazzini imberbi.
Più o meno "imberbi" em_fischia

https://www.utnewtrolls.com/mediagaller ... oto51.html

Una doverosa precisazione, anzi due.
Nel 2012 ho preparato, come bassista corista, il repertorio prog degli UT New Trolls in quanto dovevo subentrare in quei ruoli per consentire all'allora bassista/voce solista di passare alla chitarra. In questo modo la formazione avrebbe annoverato Belleno (batteria e voce), Salvi (tastiere), Cinquegrana (chitarra e cori), Kiarelli (chitarra e voce solista) e il sottoscritto. Purtroppo, vuoi per le doverose esigenze del gruppo (totale disponibilità dei musicisti, ma io avevo ed ho un lavoro "normale") e per pesanti esigenze di famiglia (la mamma in fase irreversibile di alzheimer), ho dato forfait poco dopo il mio "reclutamento" (credo che da qualche parte nel web, ci sia ancora la mia biografia inserita nel sito degli UT/Of New Trolls.
Avendo mantenuto ottimi rapporti d'amicizia, quando la band ha iniziato le registrazioni di Do Ut Des, sono stato invitato ad assistere e a far da cavia per verificare la funzionalità di alcuni cori, cantandone una piccola parte che comunque non è finita nel missaggio finale.
Tenuto conto che nel corso degli anni la band ha cambiato tutti i componenti, tranne Belleno, e che ha addirittura fatto un singolo con una parte in Trap (brrr....), credo che me ne sarei uscito comunque dal gruppo per divergenze musicali (si dice così, no?). :mrgreen:
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Re: New Trolls

Messaggio da Insight »

Quindi tu fai parte della "galassia" New Trolls...Be', complimenti :)
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