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Il generale dorme in piedi

Film, cast, attori e registi
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franz75
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Iscritto il: mar 11 apr 2017, 11:22

Il generale dorme in piedi

Messaggio da franz75 »

Film del 1972

Regia: Francesco Massaro
Sceneggiatura: Ugo Pirro, Giuseppe d’Agata, Francesco Massaro
Musiche: Fiorenzo Carpi

Personaggi ed interpreti

Colonnello Antonio Leone: Ugo Tognazi
Lola Pigna: Mariangela Melato
Generale Pigna: Pino Scaccia
Colonnello Beltrani: Franco Fabrizi
Ufficiale della Scuola Superiore di Sanità: Stefano Satta Flores

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Ho terminato ieri sera di rivedere sul tubo questo film, che mi era capitato di vedere per la prima volta su Iris qualche anno fa.

Il Colonnello Antonio Leone aspira da anni alla promozione a generale, che però gli viene sempre negata, in quanto fratello di un anarchico.
Oltretutto, egli è vittima di una curiosa malattia professionale: ogni volta che dorme disteso in un letto, il suo inconscio gli fa urlare ad alta voce frasi anti-militariste e sempre inopportune rispetto al luogo in cui si trova in quel momento.
Per addolcirgli la pillola dell’ennesima trombatura, gli alti gradi decidono comunque di promuoverlo alla direzione della Scuola Superiore di Sanità a Firenze, dove abita la giovane moglie del generale Pigna, di cui Leone è invaghito.
Presuntuoso ed ansioso di mostrare la sua superiorità di grado ai sottoposti, Leone non si fa certo ben volere all’interno del prestigioso istituto e lui stesso si ritiene vittima di un’ingiustizia.
Oltretutto, da poco arrivato a Firenze, deve anche fronteggiare la malattia mentale proprio del Generale Pigna che, dopo la mancata elezione al Parlamento nelle fila del MSI, è completamente impazzito e pensa di essere ancora all’epoca della Seconda Guerra Mondiale.
In un attimo di resipiscenza Pigna si toglierà la vita e Leone, convocato dal suo collega Beltrani, simulerà un incidente a cavallo, stilando poi il successivo certificato di morte.
La moglie Lola deciderà infine di concedersi a Leone (è ancora vergine dato che la follia del marito si era manifestata in realtà molto prima delle elezioni ed il poveruomo non aveva mai avuto rapporti carnali con lei per rispetto nei confronti dei suoi sottoposti che, essendo da lui ritenuti in guerra, erano a loro volta lontani dalle loro amate), il quale, peraltro, ha escogitato una sottile vendetta per la sua mancata promozione.
Decide infatti di redigere un suo memoriale, dove ricorderà fatti e misfatti della sua vita militare: apprendiamo così che egli era in realtà un veterinario, trovatosi a dover operare uomini a causa dello stato di necessità creatosi durante la guerra di Libia. Lì aveva anche conosciuto Beltrani, smascherandone anche un atto di auto-lesionismo. Il suo curioso problema durante il sonno aveva causato un parapiglia nel campo italiano, quando al grido di “arrivano gli inglesi” aveva fatto sobbalzare tutte le sentinelle, con relativo spreco di fuoco. Vittima dell’arroganza di un ufficiale in camicia nera, che lo aveva investito col suo stesso camion adibito ad ambulanza, si era così guadagnato una decorazione sul campo assolutamente “fasulla” (ed è proprio l’ufficiale fascista ad appuntargli la medaglia al petto).
Altre memorie riguardano la fuga a Brindisi del re (Leone si unì all’equipaggio della nave perché trovatosi casualmente sulla strada del convoglio reale che stava recandosi al porto) e la relativa disavventura dovuta al fatto che, in piena notte, un ufficiale lo aveva udito gridare frasi anti-monarchiche e in favore della repubblica: deferimento alla corte marziale evitato in extremis, poiché la regina, proprio in quel momento era vittima di una violentissima gastro-enterite e lui era l’unico medico disponibile.
Ancora più clamorosa l’ultima avventura narrata in flash-back, quando Leone e Beltrani vennero incaricati di gestire una sorta di “ospedale psichiatrico” (in realtà un vero e proprio lager), all’interno del quale avrebbero dovuto essere rinchiusi tutti coloro che si fossero opposti ad un colpo di stato militare che si doveva tenere a breve termine: dopo qualche settimana tutta la truppa incaricata fu tuttavia lasciata libera, dato che il golpe era rinviato a data da destinarsi.
Quando Leone apprende della promozione del suo amico e rivale Beltrani a generale (che di lì a poco deve operare di ulcera perforata), decide per il passo definitivo e durante il carosello dei Carabinieri a Piazza di Siena, consegna ad alcuni alti ufficiali il suo memoriale (significativamente intitolato “Memorie di un veterinario”).
Convocato d’urgenza presso lo Stato Maggiore, i responsabili presenti gli faranno capire che non è il caso di pubblicare fatti così sconvenienti e scottanti e per tacitarlo gli daranno finalmente l’agognata promozione. Diventato finalmente generale e finalmente fidanzatosi con la bella Lola Pigna, l’ultima scena del film lo coglierà ancora disteso nel talamo matrimoniale mentre urla “La guerra continua!”, per la disperazione della sua nuova compagna.
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Un’occasione perduta? Chi lo sa…non si riesce infatti a capire se il regista Massaro volesse impegnarsi in un’opera di denuncia tramite una commedia o se volesse usare una “denuncia” del tutto personale come pretesto per una commedia. Personalmente, propendo di più per la seconda ipotesi.
Peccato, perché di commedie che denunciano verità scomode ce ne sono eccome e questa, vista anche la bravura degli interpreti, poteva essere davvero un film da ricordare.

Invece, si riduce ad essere una piacevole commediola con la quale passare un’oretta e mezza in assoluto relax, grazie anche ad alcune scene memorabili (il folle generale Pigna che annienta un battaglione di reclute dei bersaglieri facendogli fare 180 giri di campo; le lezioni di Leone sull’autolesionismo; entrambe le scene della fuga a Brindisi e dell’organizzazione del colpo di stato).
Chicca nel finale, con una clamorosa citazione diretta di “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, il capolavoro di Petri di due anni precedente a questo film (del resto uno degli sceneggiatori, Ugo Pirro, compare anche nella pellicola di Massaro).

Sugli scudi tutti gli interpreti maschili, dal sempre grande Tognazzi, a Mario Scaccia, al solito Franco Fabrizi (cui le parti di persona sgradevole ed arrivista erano piuttosto consuete fin dagli anni Cinquanta); piuttosto sottotono (ma la parte non è davvero un granché) una giovane e bella Mariangela Melato.

Di bell’impatto la colonna sonora del grande Fiorenzo Carpi, con la marcetta militare dei titoli di testa, che, in versione “sostakoviana”, orchestrata con celesta e glockenspiel si presenta sempre durante il sonno di Leone e durante il flash back relativo agli episodi del suo memoriale.
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Re: Il generale dorme in piedi

Messaggio da Whiteshark »

Lo guarderò, credo che comunque vista la presenza della giovane Melato ne valga la pena :)
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