Verso la fine del Settecento, nei boschi dell'Aveyron, in Francia, viene trovato e catturato un ragazzo di circa dodici anni, abbandonato dai genitori fin da piccolo, che è riuscito misteriosamente a sopravvivere, è cresciuto da solo nella foresta e ha assunto abitudini e comportamenti animali: vive seminudo, non sa parlare, si muove in maniera simile a una scimmia e ha reazioni che possono diventare anche aggressive (anche se in realtà ha molta paura degli esseri umani).
Un medico parigino, il dottore Jean Itard (impersonato da Truffaut), specializzato nell'educazione dei bambini sordomuti, decide di prendersi cura del "ragazzo selvaggio", e contro il parere di tutti gli altri medici che lo ritengono ormai un soggetto irrecuperabile, inizia ad educarlo, gradualmente, insegnandogli, peraltro attraverso un metodo per quei tempi innovativo, almeno a stare al mondo come un essere umano e a comunicare.
Con molta ostinazione e non senza difficoltà, il medico riesce così a risvegliare nel "ragazzo selvaggio", ribattezzato Victor, la scintilla dell'umano intelletto...
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Ottimo film di inizio decennio, incentrato soprattutto sul valore dell'educazione e ispirato peraltro a una storia realmente accaduta.