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1977: il punk arriva in Italia

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andrea12
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Re: 1977: il punk arriva in Italia

Messaggio da andrea12 »

Per anni ho creduto che Ivan Cattaneo fosse il tipico punk truccato casereccio.... Più tardi capii che il suo non era uno stile punk.. ma qualcosa d'altro.

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Re: 1977: il punk arriva in Italia

Messaggio da Insight »

E che cos'era?
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andrea12
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Re: 1977: il punk arriva in Italia

Messaggio da andrea12 »

Insight ha scritto:E che cos'era?
Questo....senza nessuna ironia da parte mia questo look di punk non ha niente.

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Re: 1977: il punk arriva in Italia

Messaggio da Insight »

Oh, ma è terribile! Non sarà mica quella cosa lì che non si può neanche nominare?
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barbatrucco
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Re: 1977: il punk arriva in Italia

Messaggio da barbatrucco »

Beh, Ivan Cattaneo l'ambiguo l'aveva "fatto" fin dall'inizio (uso le virgolette perché ne suo caso non si trattava di un'interpretazione, come invece accadeva spesso con gli esponenti della precedente estetica del glam rock): una canzone come Polisex non lasciava dubbi, così come la sua aperta militanza per i diritti degli omosessuali (un po' come Tom Robinson in Gran Bretagna, che però aveva un'immagine ordinaria, una voce "maschia" e suonava un rock più tradizionale).

Nel suo look settantiano è comunque palese il richiamo al punk sicuramente dovuto a un fatto di costume e di tendenza, come si diceva all'inizio circa l'arrivo da noi del nuovo movimento (che è poi il motivo per cui Lisa ha pensato di aprire il thread in questa sezione e non in quella musicale); ma direi che anche Cattaneo, come altri nomi citati nella discussione, ne è un po' figlio (sarà per caso un fratello di Mingardi? em_laughing ) proprio per quell'attitudine irriverente che è il sale stesso di questa filiazione del rock, e con modalità simili ad altri colleghi del periodo pur mantenendosi originale.

Fra l'altro, guardando la foto più grande (a proposito Andrea, in questi casi è bene inserire l'indirizzo immagine fra le "tag" Immagine
Clicca sulla miniatura per ingrandire
, selezionabili cliccando sulla scritta corrispondete sopra il "box" di scrittura dei messaggi) che risale forse agli anni '80, viene in mente un tardo stile new romantic, tipo quello dei Duran Duran quando erano ormai consacrati al grande successo.
Ultima modifica di barbatrucco il ven 31 mag 2019, 20:34, modificato 2 volte in totale.
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andrea12
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Re: 1977: il punk arriva in Italia

Messaggio da andrea12 »

Insight ha scritto:Oh, ma è terribile! Non sarà mica quella cosa lì che non si può neanche nominare?
Non saprei.. forse dipende dai gusti.. :D
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andrea12
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Re: 1977: il punk arriva in Italia

Messaggio da andrea12 »

barbatrucco ha scritto:Beh, Ivan Cattaneo l'ambiguo l'aveva "fatto" fin dall'inizio (uso le virgolette perché ne suo caso non si trattava di un'interpretazione, come invece accadeva spesso con gli esponenti della precedente estetica del glam rock): una canzone come Polisex non lasciava dubbi, così come la sua aperta militanza aper i diritti degli omosessuali (un po' come Tom Robinson in Gran Bretagna, che però aveva un'immagine ordinaria, una voce "maschia" e suonava un rock più tradizionale).
Polisex non è propriamente dei suoi esordi..

1975 - UOAEI (Ultima Spiaggia, ZLUS 55182)
1977 - Primo secondo e frutta (Ivan compreso) (Ultima Spiaggia, ZPLS 34010)
1979 - SuperIvan (Ultima Spiaggia, ZPLS 34069)


Mi ricordo che l'ELLE-PI "Primo secondo...".. era nella classifica del 1977 e per radio non era raro sentire Ivan Cattaneo ben prima di Polisex ( che non era male musicalmente parlando ) Allora non era pensabile che un cantante potesse tranquillamente dichiarare il proprio orientamento. Io ero appassionato di musica ( compravo Ciao 2001)..e leggevo i settimanali ma fino al 1980 non girava voce che Cattaneo fosse gay
Se pensiamo che Elton John è stato quasi costretto a sposare Kiki Dee per non alimentare tante dicerie..


Chi si ricorda il filmato in bianco e nero dei T.Rex nel 1977 su Telemontecarlo durante la trasmissione di Jocelyn ?
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barbatrucco
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Re: 1977: il punk arriva in Italia

Messaggio da barbatrucco »

Un peu d'amour ecc. proponeva spesso video, quindi non è semplice ricordare, ma in quel periodo era uscita come singolo I love to boogie: https://www.youtube.com/watch?v=FuEYpxoo9Pk

Tornando a Cattaneo, sicuramente nel mio post ero stato fin troppo sintetico, sembrava davvero che Polisex, che è ormai del '80, fosse uno dei suoi primi pezzi quando invece era in giro da un lustro e prima di Urlo c'erano stati i tre album con la mitica etichetta Ultima Spiaggia, interessantissimi, che hai elencato con grande precisione.

Comunque il secondo, probabilmente il migliore e di cui è abbastanza nota la copertina, era sicuramente programmato con regolarità all'interno di Supersonic (lo show radiofonico dei "dischi a mach 2": precisazione superflua, lo so) e non escludo che possa aver fatto qualche fugace apparizione nei "dischi caldi"... Ma prima della geniale intuizione delle cover anni '60 rivisitate di "Italian Graffiati" (1982) presentate all'interno di Mister Fantasy, dove fu ospite fisso per varie puntate, Cattaneo era non dico un oggetto misterioso, ma neanche una star. Certo, era abbastanza conosciuto dagli appassionati e piuttosto in vista nelle cronache musicali e affini, vedi la creazione del look della prima Anna Oxa, come suggerisce la foto che hai pubblicato; poi, con Polisex e il suo essere "personaggio" si era già fatto notare da una platea più vasta, ma non ancora paragonabile al "botto" di quell'album che, forse, entrò pure in "top ten".

E' comunque sensata la tua osservazione che Ivan Cattaneo, al di là dei gusti :D più che punk, era qualcos'altro: un cane sciolto, da un lato, e più assimilabile per certi versi alla new wave cui già si è accennato, dall'altro.
Del resto non è raro che, al momento in cui "esplode" una nuova corrente musicale, si tenda a includervi cose anche piuttosto diverse tra loro semplicemente perché nuove e parallele nei percorsi.

Il messaggio iniziale citava infatti il reportage di Odeon sul punk a Londra come fenomeno musicale e di costume, appunto, e ricordo che fra i vari gruppi venivano mostrati anche gli Ultravox (o meglio, Ultravox! in quel periodo) che erano anch'essi qualcosa di diverso, cioè esponenti della prima new wave intesa come nuovo rock che, pure avendo qualcosa in comune con l'attitudine di rottura del punk rispetto al prog rock, che andava via via implodendo, prendeva strade diverse in cui entravano spesso l'elettronica, la sperimentazione e una certa tendenza "art rock", sebbene diversa da quella del progressive. Del resto anche il termine new wave, i primi tempi, era spesso usato come sinonimo di punk.

Quanto alla "venuta allo scoperto" di Cattaneo, naturalmente è possibile che sul suo impegno la stampa anche specializzata abbia sorvolato o glissato; ma se è vero che il suo orientamento acquistò visibilità ai tempi di Polisex, è vero anche che quattro anni prima, cioè nel '76, era sul palco del Festival "Re Nudo" al Parco Lambro coi "Collettivi Omosessuali Milanesi" di Mario Mieli: nella sezione "Letteratura" si è parlato degli "Elementi di critica omosessuale" di quest'ultimo, iniziatore della militanza gay italiana, che presumibilmente hanno influenzato vari brani dei primi album del cantante, a giudicare dalle tematiche, e in generale, ascoltando quei dischi, qualche idea ce la si poteva già fare. Parafrasando un detto in uso nell'area nord delle mie zone, non ci vuole un ago per bucare un uovo...
Ultima modifica di barbatrucco il mer 5 giu 2019, 16:22, modificato 1 volta in totale.
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Re: 1977: il punk arriva in Italia

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Questo mese ricorre il cinquantennale del primo GAY PRIDE. Speriamo che ricordare le lotte e i sacrifici di Stonewall serva anche a spazzare via entro i prossimi cinquant'anni tutta la facile ironia, le allusioni, le battute e battutine, i sorrisini e i sorrisetti.
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Re: 1977: il punk arriva in Italia

Messaggio da andrea12 »

Insight ha scritto:Questo mese ricorre il cinquantennale del primo GAY PRIDE. Speriamo che ricordare le lotte e i sacrifici di Stonewall serva anche a spazzare via entro i prossimi cinquant'anni tutta la facile ironia, le allusioni, le battute e battutine, i sorrisini e i sorrisetti.
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Però dobbiamo evitare che il politically correct diventi fonte di gravi ingiustizie come questa:

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