Spazio 1999

[andromeda57]

Non c'è dubbio che alle volte delle forzature ci debbano essere e possono anche essere accettabili, il genere fantascientifico presuppone ovviamente la speculazione, che comunque dovrebbe rimanere in ambito scientifico, questo vale per spazio 1999 come ovviamente per tutte le serie di genere simile.

[lisa jean]

Se ho voglia di sapere esattamente come stanno le cose, vado a consultare un buon testo scientifico (o.k.: non ne capirei poi tanto...). Se, invece, ho voglia di vedere un buon telefilm, di trascorrere piacevolmente un po' di tempo, Spazio 1999 è quello che ci vuole. La sospensione volontaria dell'incredulità può essere molto piacevole

[andromeda57]

Se ho voglia di sapere esattamente come stanno le cose, vado a consultare un buon testo scientifico (o.k.: non ne capirei poi tanto...). Se, invece, ho voglia di vedere un buon telefilm, di trascorrere piacevolmente un po' di tempo, Spazio 1999 è quello che ci vuole. La sospensione volontaria dell'incredulità può essere molto piacevole

Sono d'accordo ma per quanto mi riguarda con dei limiti altrimenti parliamo di fantasy con maghi e folletti.

[Insight]

Anch'io ritengo, come te, che un buon prodotto di fantascienza debba comunque conservare dei limiti di coerenza. Una storia, pur fantascientifica, deve essere verosimile all'interno della propria cornice immaginaria, altrimenti non è più fantascienza è un cartone animato col coyote che precipita nel burrone e la scena dopo è vivo

Qualche volta Spazio, secondo me, obiettivamente, supera tali limiti di coerenza interna. Però il tutto è compensato, come dice Lisa Jean, dalla bellezza delle storie e dalla bravura degli interpreti.

[hal9000]

Anch'io ritengo, come te, che un buon prodotto di fantascienza debba comunque conservare dei limiti di coerenza.
Qualche volta Spazio, secondo me, obiettivamente, supera tali limiti di coerenza interna. Però il tutto è compensato, come dice Lisa Jean, dalla bellezza delle storie e dalla bravura degli interpreti.

mi associo completamente, in effetti la velocità con cui scorrazzano per l'universo è una
cosa un po' difficile da digerire, ma alla fine fa parte del gioco. D'altra parte non si può
sempre fare come Kubrick che fece controllare da esperti se la famosa scena del rientro
"sparato" dell'astronauta era realistico e fattibile, e mise la scena solo dopo che fu confermato
la possibilità di quell'azione.

[galerius]

C'è molta fantascienza che tiene puntigliosamente conto della plausibilità scientifica di ciò che narra, anzi, che a volte ne fa il tema centrale ; però ci sono anche molte opere dove gli autori non se ne preoccupano troppo o dove i temi tecnico-scientifici non vengono trattati, dando per scontato un generico progresso futuro o capacità aliene superiori alle nostre. A volte capita che sfuggano svarioni ( come a Ray Bradbury, che in un racconto parlò di una temperatura di -1000° ).
Eppure anche quella è fantascienza...penso non sia possibile accomunarla a Gandalf e soci.

[barbatrucco]

Giusto, anche perché la fantascienza non è un monolite, esiste appunto la "hard science-fiction"

che tiene puntigliosamente conto della plausibilità scientifica di ciò che narra, anzi, che a volte ne fa il tema centrale

e che in genere è abbastanza di nicchia, così come c'è la "space-opera" che può confinare col "fantasy" come "Guerre Stellari", e la "sci-fi fantasy" che mischia le carte pur mantenendosi nei confini del genere, e altre infinite declinazioni, ad esempio quelle per cui forse sarebbe più opportuno parlare di "fantasociologia" o letteratura distopica, a volte con intenti satirici, e che per approccio di partenza vengono comunque comprese nel vasto universo dello "sci-fi".
Sono comunque d'accordo che un eccesso di libertà su principi scientifici elementari possa risultare deleterio, a meno che non si faccia della loro distorsione il centro del racconto, ma di solito, come è stato scritto, si può chiedere un occhio se non si esagera e se la storia è avvincente, ben recitata e diretta.

[francilag67]

Certo che se dovessimo stare a guardare tutte le "imprecisazioni scientifiche" qui non finiremmo più..
Comunque passando ad un argomento più frivolo, nel 1979 , anno in cui fu trasmessa la seconda serie, una mia compagna di scuola delle medie ed io scrivemmo quella che oggi si definirebbe "fan-fiction" proprio su Spazio 1999, una cosa comica, in cui gli Alphani decidono di rilassarsi giocando a nascondino su Alpha.. Alla povera Sandra toccherà "accecarsi" alla sala comandi ed andare a cercare gli altri... (ma non avevamo di meglio da fare ??? )

[Insight]

Comunico a tutti gli amici del Forum che ho finito di guardare la mitica prima serie e mi accingo ad acquistare le uscite della seconda...
Eh, eh...Notizia fondamentale

Facendo un bilancio della prima serie e premesso che ho perso i primi due episodi, confermo il mio antico entusiasmo...

Ho notato che gli ultimi due episodi "Il dominio del drago" e "Il testamento degli Arcadi" sono piuttosto atipici rispetto a tutti gli altri....Sono raccontati in forma di diario, l'uno dalla dottoressa Russel e l'altro da Koenig... Inoltre hanno sottofondi musicali classici (sinfonici) e tra i vari protagonisti ho notato un rapporto più familiare, confidenziale, non il rigore quasi "da caserma" che c'è negli altri episodi.

Altra considerazione: gli episodi migliori, secondo me, cioè quelli che personalmente mi sono piaciuti di più, sono quelli che mi avevano maggiormente colpito nel 1976 e che ricordavo meglio... Segno che la mia testolina non si è poi molto evoluta in questi 40 anni

Benché io non sia un amante delle classifiche, ne abbozzo qua una, fino a dieci però:

1) DESTINAZIONE OBBLIGATA: TERRA (Quello con Cristophere Lee)

2) SOLE NERO

3) FORZA VITALE

4) L'ULTIMO TRAMONTO

5) GLI AMANTI DELLO SPAZIO

6) ROTTA DI COLLISIONE

7) IL PIANETA INCANTATO

8) LA MACCHINA INFERNALE

9) IL DOMINIO DEL DRAGO

10) IL TESTAMENTO DEGLI ARCADI

Si intende che anche tanti altri mi sono piaciuti. Gli unici che ho trovato bruttini sono: Gli occhi di Tritone, Il pianeta di ghiaccio e il ritorno del Voyager.

Bene, ora sotto con la seconda serie, anche se quel Tony Verdeschi non mi aveva convinto nemmeno quando avevo dieci anni, già allora mi pareva un po' troppo "fighetto" Vedremo se dopo 37 anni il mio giudizio cambierà...

[barbatrucco]

Apprezzo moltissimo questi tuoi post e quella permanenza dello spirito di allora che noto non di rado anch'io durante le mie periodiche riscoperte della televisione "d'archivio".
Nel passato abbastanza recente rividi alcuni episodi della prima serie in replica notturna e mi presero come allora (ad esempio quello dove c'è una "presenza" indefinita e minacciosa dentro l'astronave): secondo me reggono benissimo con in più quel tocco "d'antan" che emoziona chi, come noi, le ha vissute in tempo reale, e ammalia chi, conoscendole ora per motivi anagrafici, non ha pregiudizi generazionali sulle vecchie produzioni ma al contrario ne apprezza anche la "patina", oltre che il risultato finale.