Purtroppo non ho mai più avuto l'occasione di rivedere Glenister in altri ruoli. Lo trovo straordinario in "Life on Mars", a mio avviso, molto più convincente di un gigante come Harvey Keitel che interpretava l'omonimo personaggio nel remake americano che comunque fu chiuso dopo la prima stagione.lisa jean ha scritto:Pure a me piaceva molto Life on Mars, anche per la splendida colonna sonora, e non mi dispiaceva Ashes to ashes: sono tra i pochissimi serial moderni da me visti (forse perché parlavano del passato? ). Il personaggio di Gene Hunt era sicuramente uno dei punti di forza del telefilm: due giorni fa ho visto in tv Bel ami, che avevo perso al cinema un paio di anni fa; amo molto Maupassant, ma, pur non aspettandomi troppo da questo film (quando si ama davvero un romanziere o anche solo un romanzo in particolare è quasi inevitabile restare delusi da una versione cinematografica, a meno che non venga fatta da un Autore in grado di "rileggere" personalmente l'opera di partenza, creandone una del tutto nuova), e non conoscendone i registi (vengono dal teatro), volevo vederlo (no, mica per Pattinson! ). Vedere Gene (Philip Glenister) nel ruolo di Forestier (l'amico di George, morto di tubercolosi) è stato piuttosto straniantebarbatrucco ha scritto:Gene Hunt, interpretato da uno splendido Philip Glenister (il protagonista Sam Tyler è l'altrettanto bravo John Simm) ruba davvero la scena, tanto da essere stato uno dei due motivi che ha giustificato l'estensione narrativa di Life on Mars ai primi anni '80 in un nuovo telefilm "bowiano": Ashes to Ashes (essendo l'altro motivo, ovviamente, la volontà di proseguire un ben accolto revival).galerius ha scritto:E' una serie che ho molto amato anch'io, Barbatrucco...certo quella che mi ha coinvolto maggiormente fra le tre citate. Tenera, ironica, struggente, e il capo era un personaggio irresistibile nella sua "scorrettezza politica".
Anche se qui Gene è più caricaturale e fumettistico e la serie precedente è superiore, resta un un titolo validissimo pieno di grandi momenti.
Preferisco di gran lunga la serie inglese per attori, narrazione e per colonna sonora (non solo Bowie, ma anche Mott The Hoople, T. Rex; Elton John, Paul McCartney & The Wings, Uriah Heep, Roxy Music ecc...