Quando iniziarono e quando finirono gli anni '70?

[barbatrucco]

Se, in base a una convenzione comune a ogni decade, il nostro Decennio inizia appunto nel 1970 per finire poi nel 1979, non è detto che ciò corrisponda né alle soggettive percezioni individuali (o più ampiamente, se così si può dire, alla coscienza e all'immaginario collettivi) né agli svolgimenti storici nelle loro varie sfaccettature politiche, economiche, culturali, tecnologiche, artistiche, di costume e più in generale della vita quotidiana anche nei suoi aspetti più spiccioli.
Già da un punto di vista strettamente matematico, la convenzione non reggerebbe: i nostri anni di riferimento, con ragionamento lapalissianamente valido per ogni altro decennio, inizierebbero nel '71 e finirebbero nel '80; se si considerano inoltre i suddetti aspetti, la faccenda si fa ancora più complessa.
Ciò che nella storiografia e, quando possibile, nei vivi ricordi fa un'epoca o la caratterizza a posteriori è quello che Hegel chiamava Geist seiner Zeit, poi passato ai posteri come Zeitgeist: lo spirito del tempo, l'insieme, cioè, di tutte quelle situazioni e tendenze per cui un dato periodo "è ciò che è" e dà luogo, nei vari aspetti del vivere umano, a quelle dinamiche per cui, anche solo istintivamente, "lo pensiamo in un certo modo" dandogli "corpo", "mente" e "ambiente" più o meno specifici e "suoi".
E nella vostra percezione personale e di vita vissuta, e/o su un più ampio piano storico e/o di costume e altro, quando iniziarono e quando finirono gli anni '70?

[galerius]

All'articolata introduzione di Barbatrucco è difficile aggiungere alcunché, ha già detto tutto quanto c'era da dire

Se dovessi stabilire criteri 'oggettivi' per delimitare il periodo settantiano non incomincerei neppure ; me ne manca la competenza, oltre che, cosa ancora più importante, la voglia. Le mie scarne riflessioni coincidono pertanto con una percezione soggettiva, con una serie di impressioni e sensazioni che forse saranno condivise e forse no, ma costituiscono in ogni caso il mio unico fondamento.

Quando, in quest'ottica, iniziano gli anni '70 ?
I miei ricordi cominciano a farsi nitidi e continui - prima ho solo degli sprazzi, a volte nitidi ma isolati - dalla fine dei '60, diciamo dal '68/69. Questo fatto da solo non basterebbe certo, anche sulla base della mia premessa, per stabilire un 'inizio' ; ma poiché da quel momento in avanti non ho mai notato un particolare 'stacco' con gli anni successivi, ne deduco che una certa atmosfera avesse già cominciato ad aleggiare dalla fine egli anni '60...si potrebbe addirittura pensare che i primi '70 non siano stati altro che un"estensione" dei tardi '60, ma questo è forse voler mettere troppa carne al fuoco.

E quando finiscono ?
L'opinione prevalente è che essi si siano prolungati ancora per un po' al di là del fatidico cambio di cifra. C'è chi li fa arrivare alla strage di Bologna, chi alla tragedia di Vermicino, chi ancora ai Mondiali di Spagna '82.
Io posso parlare solo per me, e per me, per come percepivo quell'indefinibile atmosfera cui accennavo più su, gli anni '70 sono finiti nel '78. L'anno dell'assassinio di Moro, l'anno dei tre papi, ma soprattutto, per me...l'anno della mia prima, seria delusione amorosa. E sì ! Quello è stato l'evento che ha segnato uno stacco netto con tutto quanto l'aveva preceduto, con quel po' di ottimismo e spensieratezza che i '70 mi avevano trasmesso.
Il '79 è pertanto per me un anno grigio, mesto, desolato. Non vedo più le cose come prima.

Tutto ciò è troppo personale, ci vogliono elementi più 'esterni' ?

Be', potrei accennare anche al fatto che proprio nel '79 cominciano ad affermarsi personaggi che istintivamente uno abbina alla tv e al costume degli anni '80, che so, la Rettore, Julio Iglesias, Heather Parisi ( qui restiamo nel campo di una percezione 'frivola', beninteso )...e la moda cambia, eskimo e zoccoli non sono più la regola....e nelle scuole c'è una certa stanchezza per la politica...tanti piccoli segnali - e sicuramente ne dimentico qualcuno - che messi tutti insieme fanno un'atmosfera, o viceversa ne denunciano l'agonia.

[Insight]

Tutte le "ricostruzioni" proposte sono belle e affascinanti e probabilmente non ce n'è una più giusta delle altre...

Io, da un punto di vista storico-oggettivo, per quanto ne capisca, propongo di farli iniziare il 12 dicembre 1969, con la strage di piazza Fontana, perché, secondo me, da quel giorno è cambiato qualcosa, è iniziato un nuovo periodo che taglia di netto con il decennio precedente...
Gli anni Sessanta, compreso il movimento del '68, li vedo molto più "onirici", "psichedelici" e, per certi versi, "ingenui"... (Anche se gli orrori non sono mancati)... Ma ovviamente questa è soltanto una mia impressione, un'idea che mi sono fatto, non avendo vissuto per niente gli anni Sessanta...

E li farei finire con la tragedia di Vermicino, perché là si è voluto far spettacolo televisivo in una maniera che, secondo me, ha poi caratterizzato tutti gli anni Ottanta...


Quanto alla mia percezione soggettiva, i Settanta non posso che farli iniziare dal '72, che è il primo anno della mia vita di cui conservo qualche ricordo, e farli finire quando ho cominciato a non sentirmi più bambino, ma ragazzo (qualche mio amico direbbe allora che non sono mai finiti )...

Perché i Settanta per me vogliono dire infanzia... Quindi, a parte gli scherzi, io non mi sono più sentito bambino quando sono andato in prima media, cioè nel settembre del 1980...

Mi ricordo però molto bene la fine degli anni Settanta, quella del calendario... Il 1979 era stato per me un anno molto felice e spensierato... Avevo compiuto dieci anni, avevo molti amichetti, mi ero divertito molto a scuola...
Tuttavia, mano a mano che sentivo avvicinarsi la fine dell'anno, cresceva dentro di me una certa ansia, una delle mie ultime paure infantili...
Mi ero quasi convinto, sentendo certi discorsi in giro (Nostradamus & c.), che nel 1980 ci sarebbe stata la fine del mondo ...

Fino a qualche anno prima c'era stato l'incubo latente della terza guerra mondiale, la guerra nucleare (mio fratello più grande mi diceva "termo-nucleare" per spaventarmi ancora di più ), ora invece, avevo paura che il mondo finisse nella primavera del 1980 e che io non sarei riuscito a compiere nemmeno undici anni...

A ripensarci ora, queste e tante altre mie paure di quei tempi mi fanno sorridere... Anche se, col senno di poi, credere che il mondo - almeno in un certo senso o almeno un certo tipo di mondo - sarebbe finito con l'arrivo degli anni Ottanta, forse non era del tutto sbagliato.

[inout]

Francamente far iniziare o terminare un periodo in funzione di avvenimenti o fatti, diventa una questione troppo soggettiva, personalmente sono tradizionalista e guardo i numeri, per chi rientra nel partito dell'anno zero varrà il periodo 1970-79, per il partito dell'anno uno il 1971-1980, nella fattispecie rientro nel primo gruppo.

zaludozzzz....

[Quickdraw]

Concordo in tutto con Inout, troppa soggettività.

A prescindere dalle considerazioni soggettive, per quanto riguarda i "numeri", penso che sia più corretto 70-79. E poi il decennio dei 70 (così come gli altri) deve portare il n° 7 (o 8 ecc.).
Anche se si conta da a 1 a 10, il cronometro non parte da 1, ma da 0 poi va 0.1, 0.2, 0.3 ecc.. fino ad arrivare a 1

[Insight]

Beh, certo, c'è troppa soggettività. Però lo trovo divertente e appassionante. Il freddo linguaggio dei numeri spesso non mi soddisfa

[inout]

Beh, certo, c'è troppa soggettività. Però lo trovo divertente e appassionante. Il freddo linguaggio dei numeri spesso non mi soddisfa

Hai ragione, ma se alla fine vogliamo arrivare ad una conclusione, non vedo altre alternative.

[barbatrucco]

Va da sé che non c'è nessuna pretesa di arrivare a una conclusione definitiva: è appunto un gioco, serio se vogliamo, che offre spunti interessanti di discussione e qualche affascinante spaccato di vita vissuta per cui, ad elementi che hanno un alto grado di oggettività, si affiancano fatti e percezioni che più personali e soggettivi non si potrebbe
Più in là dirò la mia, intanto mi sembra già un buon inizio di "dibattito".

[galerius]

Bisogna intendersi. Se la concepiamo come una discussione storiografica 'seria' è chiaro che non si arriverà a una conclusione, perchè , per ogni fatto o circostanza citati, ce ne sarà sempre un altro ritenuto più significativo da altri forumisti, per le più svariate ragioni. Se invece mettiamo in campo la 'soggettività' il gioco ci sta tutto. Va da sé che se si era già un po' "grandicelli" alla fine degli anni '70 ( io nell'ottobre del '79 compivo diciott'anni ) le impressioni e le percezioni, ancora vive dopo tanti anni, sono più marcate.

[Insight]

Io non credo che sia poi così difficile. Anche perché non c'è una risposta giusta e una sbagliata.

E poi si possono dare anche due risposte, scindendo l'aspetto storico da quello personale.

Da un punto di vista storico, credo che bisogna individuare gli avvenimenti che di più hanno inciso sulla società italiana, trasformandola, dando vita a un periodo nuovo, discontinuo rispetto al precedente per sensibilità collettiva, per il modo di vivere della gente comune.

Da un punto di vista soggettivo, invece, credo che per ognuno di noi un periodo storico vissuto sia collegato alla sua rete personale di ricordi, di esperienze. Così, come una bella canzone ci piace anche perché ci ricorda fatti della nostra vita, così un periodo storico lo possiamo collegare al nostro vissuto personale e in base a ciò, cercare di capire quando comincia e quando finisce. Certo, forse per me è più facile perché i Settanta corrispondono alla mia infanzia, quindi non ci vuol molto soprattutto a capire quando inizia