Dicotomie anni 70

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Goggi-Carrà

Silvan - Binarelli? (Non so se fosse proprio una dicotomia, semplicemente erano i soli due maghi televisivi...)

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Heidi - Remì...

Io ho sempre preferito Heidi

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Silvan - Binarelli? (Non so se fosse proprio una dicotomia, semplicemente erano i soli due maghi televisivi...)

Direi che la dicotomia ci sta tutta in questo caso, data la diversità di stile dei due : più paludato e "istituzionale" Silvan, più dimesso e confidenziale Binarelli ( con Silvan capivi subito di avere di fronte una personalità dello spettacolo, una star del palcoscenico a livello internazionale che in certo qual modo "officiava" la magia ; Binarelli aveva più l'aria di una persona comune - magari uno zio o un cugino, o un amico di famiglia - che ti mostrava dei trucchi per divertirti e divertirsi ).

In un certo senso, Silvan era il "campione in carica" e Binarelli "lo sfidante"...almeno, io li percepivo così.

Oltretutto, Binarelli è stato in pratica il primo a far conoscere in Italia il Mentalismo ( giocando anche un po' sul fatto di possedere davvero, chissà !, capacità extrasensoriali - era ancora un periodo di grande interesse per la parapsicologia - con qualche piccola polemica in proposito ). Mentalismo che, al contrario, non faceva parte del repertorio abituale di Silvan.

Per la cronaca, io ero un binarelliano ; ammiravo Silvan, ma preferivo lo stile 'da dopocena', da riunione tra amici - me lo sarei immaginato benissimo, per esempio, tra gli ospiti della festa in casa nella prima puntata di Ritratto di Donna Velata - del prestigiatore romano.

Heidi - Remì...

Io ho sempre preferito Heidi

A me invece piaceva di più Remi ; Heidi - nonostante mi fosse simpatica - alla lunga mi annoiava un po'

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Io mi sento più legato a Silvan perché ero molto piccolo le prime volte in cui vidi i suoi spettacoli e ne rimasi incantato...Oltretutto mi piaceva molto anche il suo viso, avevo quasi una cotta per lui
Poi ci regalarono anche una scatola per fare i suoi trucchi...

Binarelli invece lo "conobbi" qualche anno dopo, quando ero già più grandetto...Naturalmente mi piaceva, ma i primi amori non si scordano mai...

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Sì, ti capisco, ci riallacciamo al vecchio discorso dei personaggi che ti piacciono anche per il loro aspetto fisico ( comandante Koenig eccetera ).
Naturalmente anch'io ho conosciuto prima Silvan - avendo qualche anno più di te - e come dicevo lo ammiravo, però lo ammiravo senza esserne conquistato, diciamo così...era una stella lontana, laddove Binarelli era più "uno di noi".

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Altra dicotomia televisiva :

Edward Foster e Luigi Certaldo ( rispettivamente da Il Segno del Comando e Ritratto di Donna Velata )

Il primo intellettuale compassato dallo sguardo sognante, ottimi studi e buona posizione sociale, spinto da curiosità e spirito indagatore ; il secondo squattrinato e scanzonato pilota, non di grandi letture, ingenuo, coinvolto in intricate vicende più che loro protagonista.

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Io proprio non li ricordo...

Proseguiamo?

Goldrake - Jeeg Robot...Ci può stare come dicotomia? (Non ho dubbi: Goldraaake!)

Toni Curtis - Roger Moore in Attenti a quei due (Simpatici entrambi, ma forse preferivo il povero...).



Anche se non è settantiana, per me lo è perché li ho scoperti nel Decennio:

Salgari-Verne (Mi piaceva più Verne)

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Io proprio non li ricordo...

Queste sono lacune da colmare prima o poi, Ins...Il Segno e Ritratto, televisivamente parlando, sono gli anni '70

Toni Curtis - Roger Moore in Attenti a quei due (Simpatici entrambi, ma forse preferivo il povero...).

Se contano anche le dicotomie 'intenzionali', cioè la creazione deliberata di personaggi antitetici ma complementari, segnalo anche il Poeta e il Contadino di Cochi e Renato.

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Eh, prima o poi dovrò comprare diversi sceneggiati se li trovo...

Forse ho sbagliato con Attenti a quei due, non è proprio molto centrata come dicotomia, appunto perché è una coppia complementare, come Bud Spencer e Terence Hill, Cochi e Renato e altre...

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Sì, penso che Betel volesse intendere le dicotomie non cercate ma che nascevano spontaneamente, a livello popolare.