Monza assassina, muore Ronnie Peterson

[Insight]

Il Gran Premio d'Italia del 1978, svoltosi domenica 10 settembre, venne funestato da un gravissimo incidente, che costò la vita al pilota svedese Ronnie Peterson...

Alla partenza ci fu una paurosa bagarre che coinvolse tanti piloti: oltre allo sfortunato Peterson, anche James Hunt, Hans Stuck, Vittorio Brambilla, Derek Daly, Didier Pironi, Clay Regazzoni, Patrick Depailler, Brett Lunger e Carlos Reutemann.
La Lotus di Peterson si incendiò e divampò un terribile rogo. I soccorsi tardarono ad arrivare. Le condizioni dello svedese apparvero subito piuttosto gravi, anche se venne trasportato all'ospedale ancora cosciente...

Quella domenica di settembre a Monza fu una giornata veramente nera. La nuova partenza dopo il pauroso incidente fu ritardata molto, non solo per ripulire la pista, ma anche perché durante il nuovo giro di ricognizione vi fu un nuovo incidente che danneggiò un guard-rail e i piloti ne pretesero la riparazione prima di ripartire. La seconda partenza ci fu alle 18.15 e si corsero soltanto 40 giri.
La Lotus di Andretti (matematicamente già campione del mondo) tagliò per prima il traguardo davanti alla Ferrari di Villeneuve; i due piloti, però, vennero retrocessi dai giudici di gara perché alla seconda partenza erano scattati prima del semaforo verde. La vittoria venne così assegnata a tavolino a Niki Lauda, che con la Brabham Alfa era giunto al traguardo in terza posizione.

Il giorno seguente arrivò la tragica notizia della morte di Peterson all'ospedale.

Ronnie Peterson nel 1978 era la seconda guida della Lotus, a fianco dell'italo-americano Mario Andretti. Le due Lotus durante quella stagione dominarono il Campionato, aggiudicandosi ben otto dei sedici Gran Premi disputati (sei vinti da Andretti e due da Peterson). Proprio a Monza, nella giornata funesta del 10 settembre, Andretti conquistò, amaramente, la certezza matematica del titolo mondiale...

Peterson era un pilota abile, veloce e coraggioso. Aveva esordito in Formula 1 all'inizio degli anni Settanta con la March. Era poi passato alla Lotus, con Emerson Fittipaldi, e alla Tyrell con Jody Scheckter, per poi ritornare alla Lotus. Pur non avendo mai vinto il mondiale, aveva conquistato dieci vittorie in Campionato e nove "pole positions".
Indubbiamente, con la sua morte la Formula 1 perse uno dei suoi grandi campioni, che rimarrà per sempre nella storia dell'automobilismo sportivo

[lespaul]

James Hunt, pilota per il quale facevo il tifo da bambino (sono sempre andato controcorrente, eheh) si affrettò subito a dare la colpa a Riccardo Patrese che credo fosse esordiente in quell'anno...o giù di lì...

[lespaul]

[Ximanth]

Fu un incidente veramente terribile, il peggiore che abbia mai visto da quando, nel 1975, ho iniziato a seguire la F.1. A parte il fuoco, allora compagno maledetto dei piloti, la scena infernale che si presentò dopo l'impatto non la scorderò mai. Ancora più sconvolgente per me fu la notizia della morte del povero Ronnie. Vedendolo dopo i primi soccorsi avevo sperato se la cavasse... Magari non sarebbe tornato a correre, visto lo stato delle sue gambe, ma almeno avrebbe continuato a vivere... Invece...

[Insight]

Anch'io ne rimasi molto turbato... Non come quattro anni più tardi per Gilles, che per me fu una specie di lutto, ma comunque molto dispiaciuto e incredulo, anche perché dalla televisione lo si era visto parlare mentre lo portavano via in barella...

[quebel1976]

Fu qualcosa di davvero terribile in diretta mondiale, fuoco e fiamme dopo questo drammatico incidente.

[Emil Svensson]

Giornata infausta che fa il paio con quella del 20 maggio 1973 quando, sempre a Monza ma in ambito motociciclistico, morirono due assi come Pasolini e Saarinen.
Il G.P. d'Italia coincideva peraltro con l'ultima giornata della serie A, quella della vittoria della Juve a Roma in contemporanea con la sconfitta del Milan nella fatal Verona che gli costò il titolo.

[Insight]

Purtroppo a Monza son caduti in molti... Un circuito veloce e pericoloso, con una curva parabolica.
Ricordiamo anche il grande Ascari nel 1955, Von Trips nel 1961 e Jochen Rindt nel 1970, che nonostante l'incidente mortale si aggiudicò lo stesso quell'anno il titolo mondiale.

Von Trips uscì di pista e travolse e uccise ben 14 spettatori (non "passeggeri" come è scritto sul sito de "Il Giornale") oltre a morire egli stesso, in quella che fu la più tragica giornata della storia dell'automobilismo sportivo (10 settembre 1961).

[Whiteshark]

La giornata più tragica dell'automobilismo sportivo non fu il 10/9/1961 ma l'11/6/1955, quando, durante la 24 ore di Le Mans, una scellerata manovra di Mike Hawthorn su Jaguar generò la collisione tra la Austin Healey di Macklin e la Mercedes di Levegh, che assieme alla sua vettura piombò in mezzo alle tribune uccidendo 84 spettatori e ferendone 120. Dopo questo affettuoso appunto all'amico insight due parole sull'incidente di Peterson, risultato di una somma di fatalità e di imperdonabili errori: primo, l'uscita di strada di Peterson, nervosissimo (per il trattamento che era costretto a subire nel suo status di pilota in partenza, avendo già firmato con Mclaren), nel warm-up della mattina alla prima di Lesmo, con conseguente inutlizzabilità della sua vettura e necessità di ricorrere alla "vecchia" Lotus 78 che era il suo muletto. Secondo, la decisione del Team di montare sulla 78 il motore della vettura disastrata (a quanto pare un Cosworth di quelli "buoni"), senza pensare che nell'uscita di strada il motore aveva aspirato sabbia (ed infatti dopo il giro di allineamento Ronnie era furente perchè la vettura perdeva colpi). Infine la solita sciagurata partenza con due file ferme e le altre ancora in movimento, che generò il mucchio alla prima chicane (e basta sentire la telecronaca inglese col commento di Stewart per sentire il campionissimo scozzese spaventarsi per il rischio di una simile partenza).

[Insight]

E' vero, Whiteshark, mi ero dimenticato del disastro di Le Mans

Dai, torna a scrivere di Formula 1, c'è bisogno di te