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L'attore (Premio Campiello 1970)

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L'attore (Premio Campiello 1970)

Messaggio da Insight »

Famoso romanzo di Mario Soldati che si aggiudicò il premio Campiello nel 1970.

Un vero e proprio feuilleton ambientato nella prima metà degli anni Sessanta, in pieno boom economico, tra Roma, Bordighera e i casinò della Costa Azzurra, che via via si infittisce di avvenimenti e di personaggi molto caratterizzati, narrato in prima persona da una voce che rimane anonima, appartenente al mondo del cinema e della televisione (regista e sceneggiatore), che verosimilmente è lo stesso Mario Soldati.
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Il narratore, che vive a Milano, durante un viaggio di lavoro a Roma incontra una sua vecchia conoscenza: tale Enzo Melchiorri, un attore anziano, caratterista d’altri tempi in cerca di lavoro, che gli racconta le sue disavventure (soprattutto finanziarie) e gli chiede aiuto.

Il grosso guaio del Melchiorri, oltre a quello di essere un attore che ormai nessun regista vuole più, a sentire i suoi sfoghi pare essere quello di sua moglie Licia, che nella villetta di Bordighera dove la coppia vive gli prosciuga le sostanze e lo sta mandando in rovina, scialacquando tutto nella sua insana passione per il gioco nei casinò della vicina Costa Azzurra.

Il narratore, ricordandosi di avere un antico debito col Melchiorri, lo aiuta procurandogli dei provini per alcune serie televisive. L’azione si sposta poi a Bordighera, nella villetta in stile liberty dell’attempato attore, dove l’ospite narrante scopre a poco a poco i veri “intrighi” del suo vecchio amico…

Anzitutto il Melchiorri ha una passione sfrenata per le cameriere della villetta, che una volta prese a servizio vengono poco dopo immancabilmente licenziate, ogni volta che la moglie scopre la tresca. E tutto lascia pensare che questa sarà la sorte anche della giovane cameriera attualmente in servizio, una ragazza corsa di nome Giovanna con la quale il Melchiorri, naturalmente, non appena può, tradisce la moglie…

Frequentando anche lui i casinò della Costa Azzurra, il regista narratore scopre poi che la cameriera Giovanna è in combutta con un malavitoso di nome Nicky Argenta. I due in pratica hanno ordito un piano per spillare soldi al vecchio attore, all’insaputa anche di Licia.

Gli avvenimenti in seguito si ingarbugliano sempre di più. E’ lo stesso Melchiorri, infatti, che spontaneamente presta soldi a Giovanna affinché questa li dia poi a Licia che li scialacqua nel gioco…

Infine, la situazione precipita. Giovanna rimane uccisa nel giardino della villetta durante un’alluvione, anche se vi sono forti sospetti che si tratti di un omicidio compiuto da Licia, la quale a sua volta è fuggita.

Il piccolo boss Argenta risolve la situazione, occupando la villetta e assumendo il Melchiorri, ormai rovinato, come maggiordomo.

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Narrazione troppo arzigogolata per i miei gusti. Unico motivo di vero interesse, per me, è che all’interno del romanzo si menziona l’assai gradito poeta Ernesto Ragazzoni e in particolare la sua Laude dei pacifici lapponi e dell’olio di merluzzo che a un certo punto viene recitata dal Melchiorri.
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Di Mario Soldati vedi anche La sposa americana, decisamente migliore secondo me. Anche se L’attore è stata senz’altro la sua opera narrativa di maggior successo.

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"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
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Anni 80? No, grazie
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