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Shikasta

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Shikasta

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Romanzo del 1979, della scrittrice britannica Doris Lessing, premio Nobel per la Letteratura nel 2007.


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Opera visionaria, che si colloca a metà tra la fantascienza e il fantasy, e che inaugura un più vasto ciclo di romanzi della stessa Autrice, denominato Canopus in Argos: Archivi.

In questo primo voluminoso romanzo del ciclo, la Lessing reinventa in chiave fantastica e mitologica l’intera storia dell’umanità, dai primordi e andando anche oltre, fino alla catastrofe finale e alla rinascita della civiltà (per fortuna).
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Shikasta non è altro che la Terra, la quale, nella “cosmologia” creata dall’Autrice, è uno dei tanti pianeti colonizzati da potenze aliene che preesistevano alla razza umana da milioni di anni. In particolare, Shikasta è contesa da tre Imperi galattici: Canopo, Sirio e Puttiora.
Canopo è una potenza benefica, inizialmente rivale ma poi alleata di Sirio, mentre Puttiora rappresenta l’Impero del Male.

Il libro è costituito per lo più da relazioni e rapporti di servizio scritti da un agente di Canopo di nome Johor, che è stato inviato per tre volte in missione su Shikasta, a distanza di migliaia di anni, ed ha visto e seguito tutta l’evoluzione del pianeta.

Il nome originario di Shikasta era Rohanda. Dopo la Grande Guerra tra Canopo e Sirio, che si colloca prima della comparsa dei primi ominidi, tra le due potenze galattiche fu concluso un trattato di pace, in virtù del quale esse si spartirono la loro influenza su Rohanda: a Sirio competeva l’emisfero meridionale, mentre Canopo assunse il controllo dell’emisfero settentrionale.

Canopo, constatato che nell’emisfero settentrionale si stava sviluppando una nuova specie di scimmie antropomorfe più evolute degli altri animali (i primi uomini), elaborò un programma di sviluppo della colonia, denominato “Programma di Crescita Forzata”, che avrebbe dovuto far progredire la nuova specie.

Fu quindi creata su Rohanda la “Colonia 10”, una zona dove furono inviati individui provenienti da Canopo, volontari, che si insediarono mescolandosi coi Nativi. Nel giro di qualche millennio, dall’unione dei coloni con i Nativi scaturì una nuova specie che fu presto denominata dei “Giganti”, viste le dimensioni raggiunte dagli individui.

I Giganti crebbero sempre di più, raggiungendo l’altezza media di sei metri, mentre gli individui della stirpe dei Nativi, che non si erano mischiati con i coloni, arrivavano al massimo ai tre metri.
I Giganti stabilirono un rapporto simbiotico coi Nativi, facendoli progredire e insegnando loro le tecniche di caccia, agricoltura e pastorizia…

La civiltà su Rohanda si sviluppò così in maniera armoniosa, proprio grazie all’aiuto e alla tutela che i Giganti offrirono ai Nativi.
Canopo, molto soddisfatto per la riuscita dell’esperimento, si decise a un certo punto ad aprire un “Varco”, cioè una specie di passaggio attraverso il quale giungeva su Rohanda un flusso benefico che manteneva armonia tra i Nativi, i Giganti, la Natura e le altre specie animali…

In seguito, tuttavia, e siamo ancora nella fase “preistorica”, si verificò una non meglio precisata “disarmonia stellare”, che permise al pianeta criminale Shammat, membro dell’Impero di Puttiora, di infiltrare un flusso malevolo su Rohanda, facendo rapidamente degradare tutte le specie animali, Nativi compresi…

Nel giro di altri millenni, per colpa del flusso malefico trasmesso da Shammat, i Nativi regredirono, si rimpicciolirono (fino alle attuali dimensioni degli esseri umani), i Giganti si estinsero e soltanto un piccolo gruppo di essi venne fatto evacuare da Rohanda su un altro pianeta.

L’operazione di evacuazione degli ultimi Giganti rimasti fu il compito della seconda missione di Johor, l’inviato di Canopo. I Giganti sopravvissuti furono imbarcati su delle enormi astronavi e portati altrove, in un altro pianeta dell’Impero coloniale di Canopo ignoto persino a Johor…
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Dopo l’evacuazione dei Giganti, la storia dei Nativi non è che una lenta ma inesorabile regressione fino alla Catastrofe Finale. Tuttavia, Johor, prima di abbandonare Rohanda, affida un importantissimo compito a una coppia di Nativi: David e Sais. Essi dovranno custodire il Sigillo di Canopo, simbolo delle Leggi, del Bene, della Giustizia, e diffondere queste idee tra quanti più insediamenti possibili di Nativi, su tutto il pianeta, in modo che l’influsso benefico continui a trasmettersi anche alle future generazioni, con lo scopo di contrastare il Male e di costituire una specie di “sacca di resistenza” all’influenza malefica di Shammat…

Rohanda, divenuta Shikasta (una parola persiana che significa “distrutta”, “inferma”, “indebolita”), precipita dunque nella disarmonia sotto l’influenza malefica di Shammat, il pianeta criminale dell’Impero di Puttiora. Le specie che abitano il pianeta, avendo perduto l’influsso benefico di Canopo, iniziano a lottare tra loro e la vita diventa una lotta cruenta per la sopravvivenza, che implica la “sopraffazione dell’altro”. Così avviene anche nella specie dei Nativi, che nonostante la gravissima regressione dopo l’evacuazione dei Giganti, continua ad essere quella più evoluta.

Nei due secoli precedenti a quello “della Distruzione”, su Shikasta si stabilisce il netto predominio degli abitanti delle Lande del Nordovest, che acquistano una superiorità tecnologica sul resto del pianeta e di conseguenza conquistano fisicamente, o dominano in altro modo, un gran numero di popoli, culture e civiltà.

Tra i popoli delle Lande nordoccidentali, per circa duecento anni, si distingue per particolare protervia una specie di Nativi minoritaria della già minoritaria razza bianca, che domina la maggior parte di Shikasta, composta da una moltitudine di razze, culture e religioni diverse, nel loro complesso superiori di numero ai loro oppressori.

I bianchi minoritari del Nordovest depredano per due secoli qualunque terra invadano e si autoconvincono, indubbiamente sotto l’influsso di Shammat, di agire “per il bene comune” di tutto il pianeta…
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Il Secolo della Distruzione è contrassegnato da ben due guerre definite “mondiali”.

La Prima guerra mondiale, cominciata come una disputa tra i bianchi marginali del Nordovest riguardo al bottino coloniale, si distingue per una barbarie senza precedenti, che non avrebbe potuto essere uguagliata dai selvaggi più arretrati. E anche per la stupidità e lo spreco di vite umane e dei prodotti della terra.

La guerra, che dura quasi cinque anni, si conclude con un morbo che si porta via sei volte il numero degli individui uccisi nei combattimenti. Il terribile conflitto, inoltre, pone addirittura le basi per uno successivo, ancora più tremendo, denominato “Seconda guerra mondiale”.

Alla fine della Prima guerra, a causa delle sofferenze prodotte dal conflitto, la rivoluzione esplode in parecchie aree di Shikasta, compreso un vastissimo territorio che si estende per migliaia di chilometri dalle Lande del Nordovest fino all’Oceano orientale.

Il periodo compreso tra le due guerre è caratterizzato dalla presenza di due grandi Dittature che si consolidano con spietata ferocia. Entrambe diffondono ideologie basate sull’eliminazione e sull’oppressione di intere popolazioni appartenenti a sette, religioni e culture diverse. Entrambe usano la tortura di massa e hanno un seguito in tutto il mondo. Le due Dittature si considerano l’un l’altra nemiche e totalmente diverse, ma in realtà si comportano ambedue nello stesso spregevole modo…

La Seconda guerra mondiale, che si conclude con la sconfitta di una delle due grandi Dittature, è di gran lunga peggiore della Prima. Dura sei anni e lo spreco di vite umane si estende addirittura allo sterminio di massa delle popolazioni civili. Intere città vengono rase al suolo e il territorio devastato in vaste zone del pianeta. Le industrie belliche diventano le autentiche dominatrici di ogni zona geografica…
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Il periodo successivo alla Seconda guerra mondiale è caratterizzato da altre innumerevoli guerre minori. Nelle Lande del Nordovest e nel Continente Settentrionale Isolato, la corruzione, cioè il basso livello della vita pubblica diventa palese. Uno stesso emissario di Canopo, di nome Taufiq, che era stato inviato per cercare di salvare Shikasta dalla devastazione finale, si lascia coinvolgere nell’agone politico: accecato dall’ambizione e dalla sete di potere, finisce col diventare il leader politico di una delle tante fazioni che lottano per il predominio, sotto una facciata soltanto apparente di liberaldemocrazia.

La fase immediatamente precedente al Terzo conflitto si apre con l’invasione dell’Europa da parte dei cinesi. La “razza gialla”, nella convinzione di essere migliore di quella bianca, sottopone quest’ultima addirittura ad una sorta di colossale “processo”, chiamando i bianchi a rispondere di fronte a tutta l’umanità dei gravi crimini commessi nella Storia…

Ma il processo è in realtà una gigantesca farsa, dal momento che è facile dimostrare che non solo i gialli si sono comportati nella stessa maniera malvagia dei bianchi, ma che anche le razze sottomesse e maltrattate dai bianchi non sono affatto esenti da responsabilità…
La conclusione è che tutta la razza umana, sotto l’influsso malevolo di Shammat, è colpevole e nessuno può dirsi esente da responsabilità per il disfacimento finale…

Johor ritorna su Shikasta assumendo il nome di George Sherban, per la sua terza e ultima missione, che ha soprattutto lo scopo di recuperare l’emissario Taufiq al suo compito originario…

Nonostante tutti gli sforzi di Canopo, nulla può salvare Shikasta dalla Catastrofe Finale, ossia dalla Terza e ultima guerra mondiale, che vede l’annientamento, per colpa del massiccio impiego delle armi distruttive di massa, della quasi totalità della specie umana: sopravvive al disastro solo l’uno per cento di tutta la popolazione mondiale.

Tuttavia, tra i pochi superstiti, grazie all’azione benefica di George Sherban (alias, Johor) e della sua rete di agenti segreti ed emissari inviati da Canopo, si riescono a creare le basi per l’inizio di una nuova civiltà, che avrà il compito di
recuperare l’antica armonia che regnava su Shikasta al Tempo dei Giganti, quando Shikasta si chiamava ancora Rohanda…

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Lettura interessante, apprezzabile soprattutto per lo sforzo immaginifico dell’Autrice, ma anche piuttosto “pesante”, non solo per il numero di pagine, ma anche perché la narrazione è sostanzialmente un collage di relazioni, rapporti, corrispondenza, estratti di enciclopedie e trattati…
In pratica, la storia di Shikasta si apprende attraverso la lettura di “documenti ufficiali”.

Personalmente, poi, come ho già avuto modo di esprimere in altri contesti, non condivido l’idea dell’Autrice di collocare esattamente e perfettamente sullo stesso piano le due grandi Dittature che hanno contrassegnato il periodo compreso tra le due guerre mondiali.

Quest’opera, per certi aspetti – quelli “mitologici” e “fantastici” – ricorda abbastanza il mondo di Tolkien. Io, comunque, che peraltro non amo Tolkien, della Lessing preferisco l’altro libro di cui ho scritto l’anno scorso in questa sezione, intitolato Memorie di una sopravvissuta.
Ultima modifica di Insight il mer 24 lug 2019, 16:38, modificato 1 volta in totale.
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franz75
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Re: Shikasta

Messaggio da franz75 »

Complimenti anche solo per essere riuscito a leggere per intero questo, diciamo così, poderoso romanzo. Io provai a leggerlo all'epoca del Nobel alla Lessing, ma cedetti dopo solo una settantina di pagine... em_fischia
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Re: Shikasta

Messaggio da Insight »

Eh, eh...Grazie, io sono un lettore coriaceo :) Ho fatto fatica, però devo ammettere che questo libro emana un fascino che ti costringe a tenere duro e ad andare avanti, pagina dopo pagina...
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