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La storia infinita

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Insight
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La storia infinita

Messaggio da Insight »

Anche quest’anno desidero concludere la galleria dei libri con un bestseller pubblicato nell’anno di riferimento (ossia, in questo caso, il 1979), sebbene in Italia sia uscito due anni dopo e molta della sua fama internazionale sia dovuta al film che ne è stato tratto nel decennio successivo dal regista Wolfgang Petersen.

Si tratta de “La storia infinita”, romanzo fantastico-fiabesco dello scrittore tedesco Michael Ende.

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Un bel “malloppo”, divenuto ormai un classico della narrativa per ragazzi, del quale mi limiterò a tracciare la storia (peraltro piuttosto differente da quella del film) a grandi linee, essendo veramente troppo dispendioso per me entrare nei dettagli della trama, assai fitta di avvenimenti e personaggi di contorno...

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Il protagonista principale è un bambino di dieci anni dal nome piuttosto altisonante: Bastiano Baldassarre Bucci. Ma ad onta del nome così aulico, Bastiano è invece descritto come un bambino goffo e sgraziato, “cicciottello” (mentre il Bastian del film sembra soltanto un po’ piccolo di statura), preso di mira a scuola dai compagni di classe e dagli insegnanti, e con un difficile rapporto col padre, che dopo la morte della madre lo tratta con distacco e non gli dà affetto.

Una mattina, mentre sta andando a scuola, Bastiano scappa dai soliti bulletti che lo inseguono e si rifugia in una vecchia libreria antiquaria. Qui conosce il libraio, un bizzarro personaggio di nome Carlo Corrado Coriandoli, che sta leggendo un libro rivestito da una copertina di seta color rosso rubino e luccicante, il cui titolo, inserito in un ovale formato da due serpenti – uno scuro e l’altro chiaro – che si mordono la coda a vicenda, è “La storia infinita”.

Bastiano, che per compensare la sua triste vita reale si rifugia spesso nella lettura, non resiste alla tentazione di impossessarsi del libro in un momento in cui il signor Coriandoli si allontana lasciandolo incustodito. Così il bambino esce dal negozio col libro nascosto sotto il cappotto. Giunto a scuola in ritardo, anziché andare in classe si nasconde nella soffitta e inizia a leggere il libro. E noi insieme a lui…

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Il libro letto da Bastiano narra del Regno di Fantàsia, un mondo confinante col nostro ma che si trova in un’altra dimensione, popolato da creature fantastiche: gnomi, folletti, draghi, cavalieri, mostri e mostriciattoli vari, sia buoni sia cattivi; ma tutti ugualmente governati dall’Infanta Imperatrice, una bambina più o meno della stessa età di Bastiano, che tratta tutti gli abitanti di Fantàsia allo stesso modo: gli abitanti, anzi, compreso quelli malvagi, esistono proprio grazie a lei e alla sua volontà creatrice.

Senonché, Bastiano apprende fin dalle prime pagine che l’enorme Regno di Fantàsia sta correndo un gravissimo pericolo: l’Infanta Imperatrice è ammalata di un male misterioso e sta morendo; e con essa rischiano di scomparire tutte le creature di Fantàsia, che certamente non possono esistere senza di lei…

Atreiu, un giovanissimo e valoroso cacciatore dalla pelle verdastra (a sua volta si tratta di un ragazzino di circa undici anni), riceve dall’Infanta Imperatrice il compito supremo di trovare un modo per salvare essa stessa e il Regno di Fantàsia. Per il tramite di un vecchio centauro emissario dell’Infanta Imperatrice, Atreiu riceve “Auryn”, un medaglione splendente che deve portare sempre al collo, che reca il simbolo dei due serpenti che si mordono la coda (lo stesso del titolo del libro) e che lo proteggerà dai mille pericoli ai quali andrà incontro…

Bastiano, rapito dalla lettura nella soffitta della scuola, non si accorge nemmeno delle ore che passano e si ferma ogni tanto solo per mangiare la merenda, razionandola il più possibile. Con grande trasporto egli vive le avventure di Atreiu, piange insieme a lui quando egli perde il suo fidato cavallo che sprofonda nelle Paludi della Tristezza, e freme quando il giovane eroe sta per essere divorato dal gigantesco e multiforme ragno Ygramul…

Lo segue nel suo difficile cammino attraverso gli strani paesi che compongono il vastissimo territorio del Regno, insieme a Fùcur (un “Drago della Fortuna” scampato anche lui per un soffio dalle grinfie di Ygramul), che talvolta lo trasporta in alto sulla sua grande groppa, volando nei cieli di Fantàsia, e che diventa il suo inseparabile compagno d’avventure…

Atreiu scopre ben presto che il Nulla sta divorando inesorabilmente Fantàsia e i suoi abitanti. Egli stesso, peraltro, è inseguito da un terribile Lupo Mannaro, manifestazione del Nulla, che vuole mangiarlo.

Attraversando l’intero territorio del Regno fino ai suoi estremi confini insieme al Drago della Fortuna Fùcur, superando tanti ostacoli, risolvendo enigmi, consultando oracoli e affrontando dure prove, il giovane eroe scopre che l’unico modo per fermare l’avanzata del Nulla è quello di far venire dal mondo degli esseri umani un Salvatore che trovi un nuovo nome per l’Infanta Imperatrice…

Procedendo nella lettura, Bastiano ha l’inquietante sensazione, che inizialmente lo sgomenta e lo atterrisce, di interagire con i personaggi del libro, che sembrano poter udire i suoi sospiri e le sue grida di spavento... Talvolta pare proprio che i personaggi della storia si rivolgano a lui, che gli sorridano, che lo chiamino…

Un episodio cruciale di questa prima parte del libro è senz’altro quello in cui Atreiu, davanti alla Porta dello Specchio Magico, vede riflessa l’immagine di se stesso com’è veramente e non in apparenza: si tratta infatti dello specchio dell’io interiore…

Ebbene, nello Specchio Magico Atreiu vede riflessa non l’immagine del fiero cavaliere quale appare all’esterno, ma quella di un bambino grassoccio e bruttino: nientemeno che Bastiano Baldassarre Bucci…

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Nella seconda parte del libro, Bastiano, che finalmente prende coraggio e si convince di essere lui il Salvatore di Fantàsia, entra nella storia pronunciando il nuovo nome dell’Infanta Imperatrice: Fiordiluna.

Da questo momento il Regno di Fantàsia è salvo e il Nulla sconfitto. Ma inizia subito una nuova delicatissima missione, che questa volta ha come protagonista l’eroe umano della storia: Bastiano, infatti, dopo aver salvato Fantàsia, deve ricostruirla ed ha l’incredibile potere di reinventarla usando i propri desideri e la propria fantasia; ciò grazie all’Auryn, che, restituito da Atreiu al termine della sua missione, gli viene messo al collo direttamente dall’Infanta Imperatrice da lui ribattezzata Fiordiluna…

Bastiano dismette così i panni del goffo bambino umano e diventa – in pratica reinventando se stesso – il più potente condottiero di Fantàsia. Incontra Atreiu e il drago Fùcur, che lo accolgono con gioia, e diventa loro amico. Tutti gli abitanti di Fantàsia lo acclamano come il Salvatore del Regno…

La vicenda tuttavia si complica parecchio, poiché le storie e i nuovi personaggi creati dalla fantasia di Bastiano non solo si materializzano effettivamente, ma assumono poi una vita autonoma, generando altre storie e altri accadimenti non sempre positivi…

Inoltre, ogni volta che Bastiano esprime un desiderio – che puntualmente si avvera generando una nuova storia – come contropartita egli perde un ricordo della sua vita umana, finché, a poco a poco, non ricorda più nemmeno chi era prima di arrivare a Fantàsia…

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Dopo aver ricostruito Fantàsia, l’unico modo che Bastiano ha per ritornare nel mondo degli umani è quello di desiderarlo veramente: un’impresa non facile, visto che i desideri che egli esprime continuamente gli “mangiano” i ricordi e diventa così assai arduo desiderare una cosa che neppure si ricorda…

Nemmeno Fiordiluna può aiutarlo, perché l’unica cosa che a Bastiano è preclusa è quella di incontrarla una seconda volta: nessuno, nemmeno il Salvatore di Fantàsia, infatti, può godere del privilegio di incontrare due volte l’Infanta Imperatrice…

Bastiano, così, finisce per lasciarsi circuire dalla malvagia Xayde, una maga che lo convince ad autoproclamarsi nuovo imperatore di Fantàsia. Ciò lo porta ad allontanarsi dai suoi amici, Atreiu e Fùcur, che a un certo punto non riconoscono più in lui il nobile Salvatore…

Infatti il Salvatore di Fantàsia, istigato dalla maga Xayde, si lascia a poco a poco sopraffare dalla vanità e si scontra duramente proprio con i suoi amici, ferendo in un duello Atreiu e scatenando addirittura una disastrosa guerra contro i ribelli che non lo vogliono riconoscere come il nuovo Infante Imperatore…

Solo grazie a un ultimo barlume di lucidità che riesce a mantenere e all’aiuto dei suoi amici-nemici (Atreiu e il Drago della Fortuna Fùcur), che nonostante tutto non lo abbandonano, Bastiano riuscirà, dopo aver rischiato di rimanere per sempre prigioniero a Fantàsia, a ritrovare la via di casa, facendo il bagno nelle Acque della Vita, immergendosi in una vasca custodita da due enormi serpenti (sempre quelli del simbolo di Auryn e che si trovano anche sulla copertina del libro).

Alla fine, Bastiano torna a essere se stesso, cioè quello che era prima di entrare nella storia, ma naturalmente arricchito e forte della nuova incredibile esperienza che ha vissuto. Ritornato sano e salvo dal padre, scopre che questi era preoccupato per lui durante la sua prolungata assenza (in verità, di un solo giorno nel mondo reale) e che lo ama. Tra i due rinasce così un nuovo e ottimo rapporto…
***
Questa, in maniera abbastanza approssimativa, la storia del libro, che scorre bene e appassiona nella prima parte, ma che nella seconda, a mio parere, proprio da quando compare sulla scena Bastiano nel ruolo di protagonista attivo, entra un po’ in sofferenza, si complica troppo, si infittisce di arzigogoli e si “incarta”, rischiando di diventare veramente infinita:roll:
Non è un caso, secondo me, se il film si limita a inscenare, seppure con parecchie differenze, soltanto la prima parte del libro… ;)

Va anche detto, tuttavia, che per contro Michael Ende inorridì quando assistette al film tratto dal suo libro, ridotto – a suo dire – a un “gigantesco melodramma di kitsch, commercializzazione, pupazzi e plastica”.
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Con questo romanzo bestseller del 1979, termino la galleria annuale dei libri e vi do appuntamento al prossimo anno, che cercherò di dedicare principalmente al 1970, l’anno entrante del nostro decennio.

Tuttavia, preannuncio che sarà per me l’ultimo anno in cui posterò libri – almeno in maniera sistematica – sul Forum. Inizio invero ad essere stanchino e… soprattutto avrei voglia di leggere anche qualche libro non necessariamente pubblicato nel decennio :)
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Whiteshark
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Re: La storia infinita

Messaggio da Whiteshark »

Il film all'epoca mi piacque moltissimo, il libro non l'ho mai letto.
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Re: La storia infinita

Messaggio da Insight »

A me, il film, così così... In parte mi era piaciuto e in parte, effettivamente, l'avevo trovato un po' kitsch, con tutti quei pupazzi...Però, d'altra parte, non c'era altro modo per rappresentare la storia che ricorrere ai pupazzi animati...Più che altro penso che fosse un bel film per i bambini, mentre io, quando andai a vederlo al cinema, avevo già sedici anni...
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