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E' morto Niki Lauda

Ricordi di personaggi scomparsi
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Realpower
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E' morto Niki Lauda

Messaggio da Realpower »

All'età di 70 anni si è spento il 3 volte campione del Mondo di F1 Niki Lauda tra i piloti simbolo degli anni '70 che riportò il titolo a Maranello dopo 11 anni di astinenza.R.I.P.
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Insight
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Re: E' morto Niki Lauda

Messaggio da Insight »

Mi dispiace davvero tanto, speravo che ce la facesse dopo il trapianto di polmoni...

Anche se non sono mai stato un suo tifoso (a parte un po' nel 1984, quando lo preferivo nettamente a Prost), è stato un personaggio molto presente nella mia infanzia, perché era l'idolo di mio fratello durante i suoi anni mitici con la Ferrari, e poi avevamo pure la "sua" autopista...

Ciao, Niki em_bye


P.S. Spero di leggere un altro bel ricordo del nostro Whiteshark, come quello che scrisse a suo tempo per Mario Poltronieri...
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Re: E' morto Niki Lauda

Messaggio da franz75 »

Mi associo al cordoglio e anche all'auspicio di Insight.
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Mauro Tozzi
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Re: E' morto Niki Lauda

Messaggio da Mauro Tozzi »

Secondo me non riuscì mai a superare veramente del tutto i postumi del Nurburgring, come dimostra anche il trapianto di polmoni che aveva subito di recente (forse nei suoi c'erano ancora tracce della benzina inalata quarant'anni prima). Ora rivedrà Clay Regazzoni e potrà farsi intervistare di nuovo da Mario Poltronieri... em_innocent
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galerius
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Re: E' morto Niki Lauda

Messaggio da galerius »

R.I.P.
Attento, Black Jack, perché adesso ti tingo...sarebbe "ti tengo", ma è per far rima con...GRINGO...!
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Re: E' morto Niki Lauda

Messaggio da andrea12 »

Ciao Niki Lauda...
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Mauro Tozzi
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Re: E' morto Niki Lauda

Messaggio da Mauro Tozzi »

In suo ricordo, ho scelto questa canzone dei Queen, Ride the wild wind, che ha come tema proprio la velocità e i motori.

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Re: E' morto Niki Lauda

Messaggio da KentoStraker »

Addio Campione, grazie per tutto em_buu
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Re: E' morto Niki Lauda

Messaggio da Insight »

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Re: E' morto Niki Lauda

Messaggio da Whiteshark »

Quando mi si chiede, nelle abituali chiacchiere tra musicisti pre e post concerto, se preferisco come chitarrista Eric Clapton o Jimi Hendrix, rispondo sempre con la stessa frase: “Eric suonava e suona in modo divino, ha un timbro splendido, ma non ha cambiato il modo di suonare la chitarra. Jimi aveva un suono che a me non piaceva, qualcuna delle cose che ha fatto non incontra i miei gusti musicali, ma prima di lui si suonava in un modo, dopo di lui si è suonato in un altro. Lui ha cambiato il modo di suonare”.

Penso che questa differenza la potrei trasportare in copia e incolla su quelli che sono stati per me i due più grandi piloti degli anni settanta: Jackie Stewart e Niki Lauda. Stewart ha vinto corse leggendarie (in testa il GP Germania 1968, vinto nella nebbia che avvolgeva l'Eifel), è stato il riferimento assoluto della categoria, ma perchè faceva meglio le stesse cose che facevano gli altri. Niki, invece, ha cambiato a 180° l'approccio alle corse e all'essere pilota. E' stato il primo a seguire diete specifiche, ad allenarsi in modo metodico, a curare le ore di sonno (dieci ore dalle 22 alle 8), a capire quanto non fosse essenziale essere velocissimi su una macchina messa a punto male, ma “solo” veloci su una macchina perfetta, e la sua metodologia di collaudo ha fatto scuola (fino al tristissimo arrivo dei simulatori), generando nell'ordine prima il “saggio” Alain Prost e, successivamente, il fenomeno Ayrton Senna. Niki è stato il primo pilota di Formula 1 a fare “solo” il pilota di Formula 1, senza gare di contorno, fossero Formula 2, Prototipi o Can-Am, senza comparsate (a meno che non fossero degli sponsor), cene o quant'altro. Un pilota che, detestando i riflettori, è riuscito a far diventare la Formula 1 spettacolo di massa, un “antipatico” che era però impossibile non amare se amavi la Formula 1 perchè capivi il suo immenso valore, una contraddizione vivente che però non si è mai contraddetto al momento di lasciare il segno, sia nei suoi tre mondiali che nel dire “Ho paura”.

Se dovessi citare la gara che al meglio lo raffigura direi il Gran Premio del Sudafrica del 1977, in una corsa che, purtroppo, oscurata dalla tragedia assurda di Tom Pryce, non viene ricordata per l'incredibile impresa compiuta dal campione austriaco, capace di tesaurizzare le risorse di una macchina danneggiata da un pezzo della Shadow del povero pilota britannico e finita nei radiatori, e arrivando a tagliare il traguardo a motore spento con la pressione dell'olio a zero e la temperatura dell'acqua a 110°. Ma lui per primo non credo si sia mai curato di questo, le sue vittorie preferiva godersele da solo, e d'altronde si è sempre autodefinito un “bastardo egocentrico”. Un bastardo con un piede terribilmente pesante, e che ci mancherà tremendamente, così come mancò tremendamente ad Enzo Ferrari, che di lui a fine 1977 disse “Se fosse rimasto alla Ferrari avrebbe vinto cinque titoli come Fangio”. Ne era passato di tempo da quando, nel novembre di quattro anni prima, sceso dalla 312 B3 “messa a punto” da Ickx e Merzario il Drake si era sentito dire dall'inconfondibile voce dell'allora ventiquattrenne austriaco “QVESTA MACCHINA E' UNA M.”

Ciao Niki, la “maledetta italia di fanatici” che tu a newsweek ad agosto 1977 dicevi di odiare e che hai tradito ti ha invece sempre amato, e continuerà a farlo, magari ricordando su forum come questo le tue imprese. Nuvolari diceva che “I piloti scrivono le loro imprese sulla sabbia”, a noi che, orgogliosi della nostra presunzione, amiamo la “vera” Formula 1, il compito di dimostrare al mantovano volante ed a te che le cose non stanno così.

Grazie di tutto, in primis dei sogni che ci facevi avverare alla fine di ogni gara vittoriosa.
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