13 giugno 2011, lunedì: secondo giorno di voto per il "Referendum sull'acqua pubblica"; era il mio quarto anno da adulta ed elettrice e avevo scelto andare di lunedì mattina perchè lavoravo di pomeriggio e volevo però evitare la folla della domenica. Percorsi pochi metri dalla scuola-seggio dove avevo appena votato ho sentii che dal cofano di un'auto parcheggiata usciva un verso sottile ma deciso e continuo, non un miagolio, ma più una specie di gnè-gnè, suono che conoscevo bene perchè era quello che faceva la mia gatta Gnà, incrocio bengala (hanno la particolarità di fare versi tipo gnè e gnà anzichè il classico "miao"), quando era piccola.Di sicuro c'era un gattino nel vano motore. C'era anche mia sorella, provammo a chiedere se l'auto appartenesse a qualche cliente, ma non era così e quindi restammo lì ad aspettare per evitare che il proprietario, ignaro, salisse in macchina e mettesse in moto, uccidendo il gattino. Fortunatamente era l'ora di cambio turno alla scuola materna lì vicina e la mamma della mia amica Laura, che lavorava lì,arrivando ci vide e si fermò per salutarci e risolse il problema: l'auto era di una sua collega a cui doveva dare il cambio. In poco tempo la signora venne ad aprire il cofano, ma non era ancora finita: il gattino, davvero microscopico, invece di lasciarsi catturare, decise invece di scappare, attraversando la strada di corsa, evitando per un soffio di finire sotto un autobus e alla fine si infilò nella rimessa di una casa, aperta perchè i proprietari la stavano sgomberando. Si era nascosto dietro alcune vecchie sedie e continuava a fare gnè-gnè per la paura; c'era poca luce e si faticava a prenderlo, oltretutto la proprietaria doveva andare via e non poteva lasciare la porta aperta. Alla fine decisi di provare ad infilarmi lentamente sotto le sedie, aspettare un attimo ferma e poi afferrarlo all'improvviso, tipo gatto che prende un topo: ci riuscii!
Il micro-gatto aveva il muso tutto sporco della segatura mezza ammuffita che stava sul pavimento della rimessa, tremava e ronfava allo stesso tempo mentre me lo tenevo stretto sul petto per consolarlo e anche per impedirgli di scappare di nuovo
, sporcandomi ancora di più il vestito azzurro cielo lungo a balze che già avevo imbrattato inginocchiandomi nella polvere (ma cosa importava? quello che davvero mi interessava in quel momento era di mettere al sicuro quella pallina di pelo...).A casa Gnì (e come altro avrei potuto chiamarla, con quel linguaggio...), finalmente ripulita dalla segatura, dalla polvere e dai residui del motore diesel dell'auto, passò la sua prima giornata chiusa nella mia stanza a mangiare e a lamentarsi mentre Gnà, da dietro la porta, le rispondeva con degli strani "purr-gnè" che poi ho scoperto essere i versi che quel tipo di gatti fanno quando comunicano con i cuccioli (che tenerezza!
); anche gli altri gatti erano interessati. Il giorno dopo la portammo dal veterinario per farla testare, mia sorella chiese se ci fosse qualcuno interessato ad adottarla,ma a me dispiaceva: non la volevo dare via... Appena avuti risultati negativi per le malattie infettive le lasciammo la porta aperta e fu Gnà a decidere: le si avvicinò ed iniziò a lavarla tutta, come se fosse sua, voleva che diventasse il suo piccolo! Gnì divenne così il nostro sesto gatto ed ebbe, oltre alle due "bipedi", anche una nuova mamma pelosa per tre anni, prima che il brutto virus della FIP gliela portasse via, insieme ad altri tre dei nostri fratellini pelosi
Ora sono già sei anni che la piccola Gnì vive con noi,non ha una vista perfetta perchè le vibrazioni subite quando era nel motore dell'auto hanno un po' "frullato" il suo cervellino di cucciolo, ma per il resto è sanissima: ormai è diventata una gattona di sei chili (non è cicciona, ma i bengala sono di taglia grossa ed hanno una particolare pancetta vuota col pelo più lungo che li fa sembrare più cicciotti, il vet dice che si chiama "primordial pouch" ma qui la chiamiamo "la trippetta"!
) ed è viziatissima.Eccola qui, con il suo regalino di anniversario: un hand spinner, il gioco del momento, che le piace molto guardare mentre gira e poi colpire non appena si ferma!
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