Battaglia navale elettronica

[Insight]

Ecco un gioco dove me la cavavo meglio rispetto al Mastermind...

Infatti ci voleva solo un minimo di logica, quella che anche i bambini più distratti possiedono...

Per il resto bastava la fortuna, e ogni tanto ce l'avevo

[galerius]

Quand'ero bambino queste piccole meraviglie erano ancora di là da venire, noi facevamo solo la classica battaglia carta quadrettata-e-penna. Naturalmente a scuola, sotto il banco
Però sapevo delle versioni elettroniche, all'epoca, anche grazie a un librino allegato a l'Europeo, A che gioco giochiamo, opera del grande Dossena, compianto 'giocologo' prima de La Stampa e poi del Venerdì.
Di persona non ho mai visto i primi giochi elettronici, però.

[barbatrucco]

E sì, anch'io ho solo memoria delle battaglie navali con carta e penna durante le lezioni scolastiche, nelle quali non ero nulla di eccezionale e che, ovviamente, servivano a passare il tempo nei momenti più noiosi e a provare il gusto della... "trasgressione"

[Insight]

Io invece ho avuto addirittura due "battaglie navali": prima di quella elettronica, avevo quella con le navi di plastica e le bandierine... Si segnava tutto a mano. E poi arrivò quella elettronica. In verità erano giochi che arrivavavano così, senza che né io e né mio fratello li avessimo chiesti. Ce li regalavano parenti un po' lontani che non sapevano bene che giochi scegliere. Tante cose sono arrivate così a casa mia. Ma va bene lo stesso, quando si riceve un regalo fa sempre piacere.

A scuola non ho tanti ricordi di battaglie navali sul foglio a quadretti. Forse una volta sola ci giocai. Ricordo invece, tra i giochi scolastici "illegali" la "tria", un giochetto che si fa posizionando una x e uno zero nei quadranti di una croce... Bisogna infilare tre segni uguali consecutivamente. Ma credo che tutti conoscano questo gioco. Non apro un post perché non credo sia tipicamente settantiano. Se due sono ugualmente attenti e bravi, la tria finisce sempre pari, nel senso che nessuno dei due vince. Spesso io non mi impegnavo e perdevo

Invece nelle ore di supplenza si giocava spesso a "Frutti e fiori", così lo chiamavano dalle mie parti. Semplice: si estrae una lettera dell'alfabeto e bisogna trovare nomi che iniziano con quella lettera. Di solito: frutti, fiori, città, nazioni, animali, nomi di persona e poi... boh, non mi ricordo.
Mi rendo conto di essere terribilmente in O.T., per cui chiedo scusa e chiudo

[barbatrucco]

Puntellando l'OT, naturalmente la "tria" (che dalle mie parti chiamavamo "tris": verissimo il discorso della "partita patta") e "frutti e fiori" (che sempre qui chiamavamo, con notevole spirito di sintesi, "nomi cose città animali") sono sicuramente trasversali alle generazioni e magari si giocheranno ancora nelle scuole...

[Insight]

Mah... secondo me ora a scuola giocano col cellulare... Chissà se i bambini di oggi sanno giocare a tria (o a tris). Proverò a chiederlo alla mia nipotina, che ha nove anni... Ne dubito.

[barbatrucco]

Discorso realistico, in effetti, non necessariamente generalizzato ma molto plausibile...

[Maury1969]

altro gioco in scatola che possedevo.
Ai tempi ricevere un gioco in scatola per me era qualcosa di estremamente emozionante.
per quello che riguarda la battaglia navale elettronica fu un grande passo in avanti rispetto a giocare con carta e penna in classe all'intervallo...

[flick.genziana]

La ricevetti in regalo, ma non mi ha mai entusiasmato. Forse perche' ero gia' quasi adolescente o magari perche' ero troppo abituato con quella classica senza bzzz.
Poi, alle superiori, ci fu un periodo che divenimmo quasi dipendenti da foglio e matita...

[Whiteshark]

A me invece piaceva molto, anche perchè, non grazie a mie straordinarie doti ma alla scarsezza degli "avversari" vincevo spesso